Rothschild al lavoro sulla cessione di Carrefour Italia

Cessione totale o a pezzi, il mercato si muove

Rothschild al lavoro sulla cessione di Carrefour Italia

Si fanno sempre più insistenti le voci che Carrefour possa presto lasciare il mercato italiano. Lo ribadisce il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Francesco Bertolino, che svela come il gruppo francese abbia incaricato Rothschild di sondare il mercato per una possibile cessione della propria rete in Italia, composta da circa 1.200 punti vendita (di cui 980 in franchising) e oltre 18.000 dipendenti tra diretti e indiretti. L’Italia, nonostante rappresenti il quinto mercato per ricavi del gruppo, è stata recentemente inserita tra i mercati “non strategici”, aprendo la strada a riflessioni su una possibile uscita. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, ci sarebbero già manifestazioni di interesse, sia dall’Italia che dall’estero.

Cessione in blocco o vendita a pezzi?
L’ipotesi preferita da Carrefour sarebbe la cessione in blocco a un unico operatore, magari un colosso straniero intenzionato a entrare nel mercato italiano della grande distribuzione. Si fa già il nome di Mercadona, gigante spagnolo che guarda da tempo con interesse all’Italia.
Tuttavia, vista la complessità dell’operazione, Carrefour non esclude una vendita a spezzatino, suddividendo i punti vendita per area geografica o tipologia: negozi di prossimità, supermercati e ipermercati. Questa formula potrebbe attrarre più soggetti, italiani e internazionali. Tra i potenziali candidati si fanno i nomi di Esselunga, Conad, Végé, Selex, ma anche dei discount tedeschi Lidl e Aldi.

Le difficoltà di Carrefour in Italia
Il gruppo francese è da tempo in affanno sul mercato italiano. Secondo l’area studi di Mediobanca, tra il 2019 e il 2023 Carrefour ha accumulato nel nostro Paese 874 milioni di euro di perdite. Nel 2024 i ricavi sono scesi ancora del 4,8%, da 3,9 a 3,7 miliardi di euro, in un contesto di mercato definito dalla stessa azienda come «estremamente competitivo e frammentato, con un potere d’acquisto in calo e margini sotto pressione a causa dei costi energetici e logistici e dei tassi d’interesse in aumento».

Non a caso, pochi giorni fa Carrefour ha annunciato un piano di riorganizzazione della sede di Milano, con 175 esuberi, motivando la decisione con la necessità di «rilanciare la sostenibilità finanziaria e commerciale dell’azienda».
Mentre il gruppo cerca di rilanciare le proprie quotazioni a Parigi (dove capitalizza circa 9 miliardi di euro), l’operazione italiana si prospetta come uno snodo cruciale per il futuro di Carrefour e per gli equilibri della GDO nel nostro Paese. (aa)