Dalla distribuzione
Regno Unito: stop ai controlli su frutta e verdura provenienti dall'UE
Una misura che ridurrà drasticamente i costi e che alleggerirà la pressione sui prezzi al consumo

A partire dal 2 luglio scorso, il Regno Unito ha iniziato a rimuovere i controlli alle frontiere per i prodotti ortofrutticoli provenienti dall'Unione Europea. La notizia, riportata da valenciafruits.com, segna un passo avanti nella semplificazione del commercio tra Londra e Bruxelles, in vista dell’entrata in vigore di un nuovo accordo sanitario e fitosanitario (SPS) tra le due parti.
Questa iniziativa, anticipata rispetto ai tempi previsti, è stata accolta positivamente dal governo britannico, che la considera un vantaggio sia per le imprese che per i consumatori. Da un lato, le aziende potranno beneficiare di una significativa riduzione dei costi e dei tempi legati alle operazioni doganali. Dall’altro, anche i cittadini britannici potrebbero vedere un effetto positivo sui prezzi finali dei prodotti alimentari, grazie alla riduzione della pressione sui costi lungo tutta la filiera.
Secondo le previsioni del governo, il nuovo accordo SPS permetterà di creare una vera e propria zona comune in ambito sanitario e fitosanitario tra il Regno Unito e l’Unione Europea. Questo porterà alla rimozione dei controlli di routine su molte tipologie di alimenti sia in entrata che in uscita dal Paese. Nello specifico, non saranno più richiesti controlli per frutta e verdura considerate a medio rischio, come pomodori, uva, ciliegie, pesche, prugne o peperoni, importati dall’UE.
La riduzione della burocrazia e delle tariffe penalizzanti per gli operatori del settore – aggiunge l’esecutivo – contribuirà a rafforzare le catene di approvvigionamento e, al tempo stesso, a contenere i prezzi al consumo. Al momento, i dettagli finali dell’accordo SPS sono ancora in fase di negoziazione, ma l’obiettivo dichiarato è chiaro: rendere il commercio agroalimentare più fluido ed efficiente per entrambe le parti.
