«Questo l'ho fatto io» cresce, in arrivo le clementine

Moretti (Agribologna): «La linea mette il produttore sempre più al centro»

«Questo l'ho fatto io» cresce, in arrivo le clementine

Quando si è certi della bontà dei propri prodotti ci si vuole mettere la faccia. Nasce da questa consapevolezza il marchio “Questo l’ho fatto io” di Agribologna. Lanciato nel 2017, ad oggi conta 29 soci provenienti da sette regioni che producono 51 referenze diverse, ma il conto cresce di anno in anno e il 2023 vedrà il debutto delle clementine. A illustrare il cammino di questo progetto e le novità è Massimiliano Moretti, direttore generale del consorzio bolognese ma che riunisce soci di tutta la Penisola.

“L’elemento base del nostro brand non è solo metterci la faccia mostrando direttamente il volto e il nome del socio produttore, ma anche seguire la stagionalità del prodotto, una scelta fatta apposta per supportare il lavoro degli agricoltori e poter dare il massimo della qualità ai consumatori.

L’obiettivo è quindi aumentare i soci e le produzioni coinvolte in modo da far crescere i volumi perché la linea è sempre più apprezzata e le richieste da parte della distribuzione moderna non mancano”. La gamma è infatti disponibile nelle principali catene della Gdo del centro-nord. 

Nel 2022 i volumi realizzati da “Questo l’ho fatto io” ammontavano a 21.820 quintali, con un incremento del 20,4% rispetto al 2021. Fra i prodotti che performano meglio ci sono cachi, zucchine chiare, pesche e nettarine, fragole, radicchi e lattuga Iceberg. 

Il paniere della linea si amplierà anche nel corso di quest’anno: “A fine anno introdurremo anche le clementine certificate a Residuo Zero di un socio produttore calabrese”, annuncia Moretti. Tra i prodotti su cui attualmente Agribologna punta di più con questa linea c’è la zucchina chiara di Bologna, inserita nel 2021. “Per questa referenza siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento del marchio collettivo di tutela e ad evidenziarlo sulla confezione. Si tratta di un elemento che dà maggiore lustro al territorio da cui proviene questa specialità. Questo riconoscimento ci ha ripagato, perché lo scorso anno ha ricevuto buoni riscontri sia da parte dei clienti che dei consumatori finali, premiando i nostri sforzi”. La zucchina chiara di Bologna,  non è l’unico fiore all’occhiello che regala soddisfazioni: “Un bel lavoro è stato fatto anche con il mini peperone dolce arancione, giallo e rosso, i cui volumi crescono in maniera importante”. 

Ma la linea non si ferma qui. È dello scorso anno, infatti, il lancio di “Romagna in Tavola”, con cui viene commercializzato il sedano dei soci Tufo e Muratori. “Il sedano romagnolo è dotato di una croccantezza che dà al prodotto un gusto ottimo rendendolo molto adatto per il consumo crudo. Inoltre, stiamo studiando per inserire altri prodotti in questa linea ad hoc dedicata alla Romagna”.

Un occhio è sempre volto alla sostenibilità. “Fin dalla nascita del progetto abbiamo voluto che “Questo l’ho fatto io” fosse sostenibile in termini di packaging. Per questo abbiamo optato per la carta, e quando non è possibile utilizzarla per l’umidità del prodotto utilizziamo plastica R-Pet riciclata almeno al  90% ”.

Infine, un’ulteriore valorizzazione del prodotto passa dal consiglio di utilizzo. “Nel retro della nostra confezione, ben distinguibile, il consumatore trova sempre anche una ricetta del prodotto e un Qr Code che rimanda ai video di presentazione, pubblicato anche sui social, in cui il produttore si racconta brevemente. Un’operazione per metterlo al centro, sempre”.