Prodotti, automazione e logistica: il mercato secondo Tomra

Con Ricci (direttore Emea di Tomra Fresh Food) una panoramica sul settore

Prodotti, automazione e logistica: il mercato secondo Tomra

Il settore dell’ortofrutta è sempre più automatizzato e la domanda di tecnologia arriva anche dai Paesi emergenti che vogliono approcciare mercati esigenti dal punto di vista della qualità. Prodotti, automazione e ricerca sono stati gli argomenti che abbiamo trattato a Fruit Attraction con Roberto Ricci, direttore regionale Emea di Tomra Fresh Food.

Le soluzioni di Tomra
“Adattarsi alle specifiche esigenze dei mercati è un fattore decisivo: in Italia offriamo soprattutto impianti progettati da zero mentre in Grecia e in Turchia siamo apprezzati per la capacità di integrare le nostre tecnologie di calibratura e selezione anche in impianti già esistenti. La Spagna è una via di mezzo tra queste due realtà: i player locali hanno spesso rapporti di fiducia con specifici produttori di linee; in questo caso progettiamo da zero integrando però i periferici scelti dal cliente”.

Collaborazione con Icoel
Sulla collaborazione con Icoel (clicca qui per approfondire), Ricci commenta: “È un rapporto che è iniziato molti anni fa e si è cementato nel corso del tempo, al punto da diventare una vera e propria sinergia. Oggi Icoel ha per noi lo status di partner privilegiato: in Italia, Grecia e Turchia è nostro dealer esclusivo mentre in altri Paesi gode di una corsia preferenziale; il contatto tra i nostri team di sviluppo è quotidiano, praticamente come due parti di un’unica azienda”.

L’automazione viene in aiuto della manodopera
“La tendenza che vediamo negli anni è che i clienti chiedono sempre di più automazione, per agevolare il lavoro agendo più velocemente e con meno manodopera”, sottolimnea Ricci. Venendo da una precedente esperienza in Tomra sul pomodoro, il manager ha avuto la possibilità di viaggiare ed osservare le dinamiche che governano le aziende del settore: “Il problema primario rimane sempre la manodopera: non solo manca ma non è abbastanza qualificata. È a questo punto che entra in gioco la tecnologia, in grado di garantire qualità e standard costanti per i clienti finali”.
“Lavorare in Tomra mi ha permesso di viaggiare molto e vedere le differenze ma anche le analogie tra le esigenze dei produttori, in primis la manodopera. Oggi anche mercati dal basso costo del lavoro come il Sudafrica richiedono elevata automazione perché non è facile trovare personale qualificato. È una tendenza relativamente recente ma in forte crescita e ci aspettiamo un notevole incremento della domanda di tecnologia avanzata nei paesi in via di sviluppo negli anni a venire”. La tecnologia è cruciale per vincere le sfide di un mercato globale sempre più esigente, commenta Ricci. “Diversi Paesi emergenti stanno investendo nella modernizzazione delle linee per penetrare commercialmente in mercati come Giappone e Malesia che apprezzano i prodotti premium ma si aspettano un livello qualitativo elevato e costante”.

Focus sui prodotti
Ricci condivide poi alcune osservazioni sui trend del mercato globale: “Il mirtillo ha di fronte a sé diversi anni di sviluppo, nonostante una piccola battuta di arresto vissuta nel 2022-23 a causa dell’inflazione. I paesi più dinamici sono Sudafrica, Turchia e Perù, con quest’ultimo che sta soppiantando il vicino Cile”. Buone prospettive anche per l’avocado: “l’Africa sta vivendo una fase di intenso sviluppo di questa coltura mentre l’Europa segna un po’ il passo; in particolare in Spagna dove permangono problemi di scarsità idrica; gli investimenti per nuove superfici si stanno spostando quindi in Portogallo. In Italia vediamo invece progetti molto interessanti in Sicilia e Puglia”.

Rincari e logistica, un mondo in evoluzione
Il qudriennio 2020-23 è stato un periodo particolarmente problematico per le aziende tecnologiche, alle prese con tempi di approvvigionamento di chip e materie prime dilatati e prezzi drasticamente aumentati a causa della pandemia e della guerra in Ucraina. Oggi la situazione sembra rientrata ma, spiega Ricci, alcuni equilibri sono cambiati per sempre: “I tempi di attesa sono tornati normali ma i listini di componenti e materie prime sono ormai livellati verso l’alto. In Tomra stiamo riportando in Europa alcune produzioni che facevamo in Estremo Oriente. Da fine 2023 tutte le nostre nuove macchine partiranno dallo stabilimento che abbiamo in Slovacchia. È una rassicurazione importante per i clienti, che ci permette di diversificare il rischio e di bypassare problemi globali come le politiche sanitarie restrittive cinesi e il blocco del Canale di Suez.”

Previsioni 2024 e ricerca
Quali sono le prospettive a breve termine? “Il 2023 è stato un anno complesso, a causa della guerra e dell’esplosione globale dell’inflazione. Ci aspettiamo un 2024 in linea con l’anno in corso; come azienda stiamo facendo il possibile per supportare i clienti alle prese con aumenti dei costi e domanda volatile”. L’incertezza non spegne però la “fame” di innovazione del settore: “Le parole d’ordine sono automazione, performance e tracciabilità. L’automazione è indispensabile per aumentare la produttività e quindi garantire remunerazione al produttore ma è inutile se la performance della macchina è insufficiente. La nostra tecnologia permette di ridurre sensibilmente il give-away, in modo che ogni cliente abbia esattamente il prodotto richiesto, senza inefficienze. La tracciabilità è un’esigenza imprescindibile per consumatori e insegne della distribuzione; le macchine Tomra sono già oggi in grado di dialogare con i più diffusi sistemi di tracciabilità. Il mercato però chiede soluzioni sempre più integrate ed è per questo che stiamo lavorando su Insight, un progetto che permetterà ai clienti Tomra di monitorare in tempo reale tutti i dati sul prodotto lavorato, con la possibilità di condividerli con gli altri attori della filiera".