Post-raccolta delle pere: risultati promettenti con l’acido fenil-lattico

Si mantiene la qualità durante la conservazione con vantaggi per la fase commerciale

Post-raccolta delle pere: risultati promettenti con l’acido fenil-lattico

L’ acido fenil lattico è un antimicrobico naturale che viene molto utilizzato dall’industria alimentare e anche alla cosmesi. Sembra che abbia trovato applicazione anche in ortofrutta per il post-raccolta delle pere. È sintetizzato da diversi microrganismi, tra cui Geotrichum candidum, Lactiplantibacillus plantarum, Bacillus coagulans e batteri dell'acido propionico. 

La gestione della conservazione delle pere (frutto climaterico) è sempre una fase delicata: dopo il raccolto l'aunmento della frequenza respiratoria e il rilascio di etilene determinano una riduzione della durata di conservazione. Esiste, infatti, una stretta relazione tra respirazione, metabolismo energetico, qualità del frutto e senescenza post-raccolta.

Un recente studio ha valutato gli effetti dell'acido fenil lattico con una concentrazione 1 g/l per 10 minuti a 21°C sulle pere. I risultati dimostrano che il trattamento con acido fenil lattico determina una ridotta perdita di massa, mantiene i livelli di acido ascorbico, zuccheri solubili, solidi solubili e clorofilla e ritarda la perdita di compattezza e di acidità della polpa. Inoltre, il trattamento riduce l’espressione genetica degli enzimi chiave coinvolti nella respirazione e nel metabolismo energetico. Di conseguenza, si ottiene un'efficace conservazione della qualità durante lo stoccaggio.

Fonte: Postharvest

 

Riferimenti
Zhang, S.; Li, C.; Wang, M.; Xu, H.; Guo, Y.; Ge, Y. (2024) L'acido fenillattico mantiene la qualità di conservazione delle pere "Zaosu" regolando la respirazione e il metabolismo energetico. Biologia e tecnologia post-raccolta, 207: 112607.
Illuminato.; Qin, Z.; Wang, D.; Xia, X.; Zhou, X.; Hu, G. (2022). Sistema di autosufficienza del coenzima: recenti progressi nella produzione microbica di acido fenillattico chimico di alto valore. Mondo J Microbiol Biotechnol, 39(1): 36.