Portainnesti resistenti al ToBRFV: la risposta Syngenta per rilanciare la coltivazione del pomodoro

Armour, Honor e Kronosor migliorano resa, sanità e sostenibilità delle produzioni

Portainnesti resistenti al ToBRFV: la risposta Syngenta per rilanciare la coltivazione del pomodoro

Il Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV) ha cambiato radicalmente lo scenario produttivo del pomodoro, imponendo ai coltivatori nuove scelte e strategie. Per affrontare questa emergenza fitosanitaria, Syngenta Vegetable Seeds presenta una nuova gamma di portainnesti che include la resistenza intermedia (IR) al ToBRFV, contribuendo così a rafforzare la linea di difesa contro uno dei virus più dannosi degli ultimi anni.
I nuovi portinnesti – Armour (TIPR22-3084), Honor (TIPR22-3085) e Kronosor (TIPR22-3083) – sono frutto di anni di ricerca e selezione, pensati per rispondere alle esigenze concrete dei produttori, sia in termini di sanità della pianta, sia di produttività. “Il portainnesto ha un ruolo cruciale nella gestione del ToBRFV perché rappresenta il primo scudo contro l’ingresso del virus dal terreno alle radici – spiega Daniele Montesi, Product Specialist Pomodoro di Syngenta Vegetable Seeds –. Integrare la resistenza già presente in alcune varietà con quella dei portinnesti significa costruire una barriera più solida, indipendentemente dalla provenienza genetica del nesto”.
L’offerta di Syngenta va oltre la semplice resistenza al virus. I tre portinnesti si distinguono infatti per la loro elevata affinità con varietà diverse, anche non appartenenti alla gamma Syngenta, e per la capacità di adattarsi a differenti condizioni agronomiche. Honor, ad esempio, è particolarmente indicato per il segmento del ciliegino, anche in combinazione con nuove varietà resistenti ToBRFV.

“In questi anni abbiamo visto quanto il virus abbia costretto i produttori a rivedere i propri cicli e persino a sostituire ogni anno i substrati nei sistemi fuori suolo – spiegano insieme Ciro Santoro e Giovanni Di Giacomo, responsabili tecnico-commerciali Syngenta per la Sicilia –. Con i nuovi portainnesti resistenti, è possibile recuperare efficienza: si possono utilizzare substrati per più anni, lavorare su terreni stanchi o suoli già infetti, mantenendo buoni livelli di produttività”. I portainnesti Syngenta, infatti, si prestano anche a cicli lunghi e fuori suolo, offrendo vigore controllato e resistenza alle principali patologie trasmesse dal suolo.

“In condizioni difficili, come cicli di contro-stagione con bassa luminosità o stress idrici, il portainnesto permette alla pianta di esprimere il suo potenziale, contribuendo alla stabilità della produzione – aggiungono i due esperti –. Non solo protezione, quindi, ma anche performance agronomica e qualità del raccolto”.
Uno dei punti di forza della proposta Syngenta è l’approccio flessibile e sostenibile. I portainnesti resistenti al ToBRFV non sono vincolati all’uso esclusivo con varietà della stessa casa sementiera: al contrario, si integrano con un ampio spettro genetico, consentendo al produttore di scegliere liberamente la combinazione più adatta alle proprie esigenze, in base a vigoria, condizioni ambientali e tipo di mercato.

“La nostra filosofia è fornire una gamma ampia, che dia libertà al produttore – concludono Santoro e Di Giacomo –. Il portainnesto oggi non è solo un mezzo tecnico, ma un vero alleato per affrontare le sfide del futuro: più protezione, più resa, più durata del ciclo colturale”.
“Con la resistenza intermedia al ToBRFV integrata nei portainnesti Armour, Honor e Kronosor – chiosa Montesi - Syngenta Vegetable Seeds offre una risposta concreta e moderna alla principale emergenza fitosanitaria del pomodoro. Una gamma che si inserisce in una visione agronomica più ampia, dove sostenibilità, flessibilità e innovazione genetica sono al servizio della redditività e della resilienza delle aziende agricole”.