Dalla distribuzione
Pomodoro, fase d’oro inaspettata. Prezzi da primizie
Celeste (Verde Sud): «Pixel a 1,70 €/kg, l’anno scorso si vendeva a 0,30»
Siamo a fine giugno e, come ogni anno, ci sia aspettava un crollo dei prezzi del pomodoro, ma quest’anno stiamo raccontando un’altra storia e le quotazioni sono straordinarie per quasi tutte le varietà.
Descrive il momento a IFN Eugenio Celeste, co-titolare dell’azienda Verde Sud, che opera all’interno del mercato di Vittoria: “Fase positiva e inaspettata, nonostante stiamo vendendo prodotto che è alla fine del ciclo produttivo; abbiamo una qualità buona e le richieste sono elevatissime in tutte le aree d’Italia”.
Il pixel vive un momento unico. “Una varietà che in questo periodo vendevamo in media tra i 0,30 e i 0,40 €/kg ma le quotazioni nel 2023 si aggirano sul 1,70 euro al chilo. Possiamo definirlo un record per il periodo in cui siamo. Anche il piccadilly ha una situazione simile, con quotazioni più che soddisfacenti, che oscillano tra 1,40 a 1,80 €/kg. Questa varietà ha avuto una stagione in crescendo, iniziata malissimo a novembre per poi riscuotere un interesse crescente e vedere i prezzi in aumento. Abbiamo notato che c’è un grande interesse nel Centro Italia per questa referenza”.
“Per il ciliegino, la forbice prezzi oscilla da 1,30 €/kg, per la merce meno brillante, ai 2,00 €/kg per il prodotto eccelso. Prezzi che non dispiacciono a nessuno. Il datterino quest’anno ha perso un po' di smalto ma non c’è da disperare e, attualmente, si vende sui 2,50 euro al chilo. La merce che spicca meno è il grappolo, con vendite che si aggirano sui 0,80 euro al chilo”
“Con il pomodoro a bacca gialla, i volumi - negli ultimi due anni - sono in aumento e questo ha influito sulle quotazioni. Non ci sono più quei picchi di 6,00 €/kg ma i prezzi sono ancora generosi; infatti, si vende da 0,50 a 1,00 in più rispetto la merce rossa”.
Possiamo essere soddisfatti della campagna del pomodoro, non abbiamo mai venduto al di sotto di 0,70 euro al chilo. In altre stagioni si sentivano quotazioni anche di 0,15. Inoltre, con il Nord Italia, in questo periodo, ci fermavamo invece stiamo continuando a lavorare ininterrottamente”.
“Le temperature miti hanno aiutato le piante, dinamica opposta rispetto il 2022, dove il clima rovente aveva fatto disastri. Ma grande merito ai produttori che hanno saputo organizzare le rotazioni per non far mancare le referenze. Adesso attendiamo i nuovi cicli colturali”. Conclude Eugenio Celeste.