Pomodori in Gdo: a luglio tornano le confezioni in plastica

Complessivamente passano dal 28% di febbraio al 42%, si riduce la presenza dei vassoi in cartone

Pomodori in Gdo: a luglio tornano le confezioni in plastica

Dalla prima analisi comparativa tra gli assortimenti invernali ed estivi di pomodoro, condotta su un campione costante di negozi (clicca qui per approfondire), è emerso un dato inatteso: il numero di referenze non è aumentato. Al contrario, nella maggior parte dei casi, è addirittura diminuito.
In questa seconda parte dell’indagine, ci focalizziamo su altri aspetti che caratterizzano l’offerta, come le diverse tipologie di pomodoro, i marchi, le provenienze, i prezzi e le confezioni per cui si registra un’impennata della vaschetta in plastica a fronte di un utilizzo minore del vassoio in cartone.

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A febbraio, il 43% delle referenze di pomodoro in vendita era di tipologie a bacca medio-grande, con una prevalenza di oblungo e a grappolo, seguite – in misura minore – da cuore di bue, costoluto e tondo verde. Il restante 57% era invece composto da pomodori a bacca medio-piccola, dominati nettamente dalle tipologie ciliegino e datterino, mentre mini plum, camone e affini risultavano molto meno presenti.

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A luglio, la proporzione tra pomodori a bacca medio-grande e medio-piccola rimane simile a quella rilevata a febbraio, con un lieve incremento della quota per il primo gruppo, che raggiunge il 46%. All'interno di questo sottoinsieme, si rafforza ulteriormente la presenza del pomodoro oblungo, con 17 referenze complessive rilevate, distribuite su tutte le insegne, nella maggior parte dei casi con più prestazioni. Le altre tipologie, invece, mostrano una leggera flessione in termini di presenza, a parte il cuore di bue.
Nel segmento a bacca medio-piccola, il ciliegino supera il datterino, invertendo la tendenza osservata a febbraio. Si registra, inoltre, un lieve aumento delle referenze mini plum, mentre il camone e tipologie analoghe scompaiono del tutto dall’assortimento.

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Per quanto riguarda la modalità di vendita, tra inverno ed estate si registra un incremento del prodotto sfuso, in particolare in Pam e, in misura minore, in Coop, mentre nelle altre insegne i livelli restano sostanzialmente stabili.
A livello complessivo, si osserva un avvicendamento tra le due principali tipologie di confezionamento: a febbraio, il 49% delle referenze era proposto in vassoio di cartone e il 28% in vaschetta di plastica. A luglio, la tendenza si inverte, con il vassoio che scende al 27% e la vaschetta che sale al 42%.
Il vassoio in cartone continua a essere predominante in Esselunga, seppur in lieve calo, mentre in Coop la sua presenza rimane minima e stabile. Nelle altre insegne in cui è presente, si osserva una flessione o scompare del tutto, come in Lidl.
Al contrario, le vaschette in plastica aumentano sensibilmente in quasi tutte le insegne, fatta eccezione per Pam, dove si registra una riduzione rispetto a febbraio a favore del prodotto sfuso.
Le alternative di confezionamento restano marginali, con solo tre casi rilevati: due vendite a collo e una in rete.

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Proviamo il consueto esercizio di segmentazione dell’assortimento, analizzando la presenza dei marchi, laddove rilevati, e di ulteriori elementi di valorizzazione del prodotto, come la tecnica colturale o la provenienza.
Le referenze prive di questi elementi distintivi (indicate come “ND”) risultano in crescita in Coop e Pam, stabili in Lidl, e in calo in Esselunga e Conad.
Le referenze a marchio del Distributore (MDD), in tutte le varianti, mostrano una variazione significativa solo in Pam, dove scendono da 7 a 2 tra inverno ed estate. Nelle altre insegne, invece, il numero resta stabile o con variazioni minime.
Le referenze a marchio del fornitore tendono invece a diminuire leggermente in tutte le insegne dove sono presenti, con l’eccezione di Conad, che registra una crescita, seppur minima, da una a due referenze.

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Approfondendo la segmentazione dell’assortimento a marchio del Distributore (MDD), si evidenzia a luglio una buona presenza di referenze premium o IGP in Coop, con un incremento rispetto a febbraio (da 3 a 5 prestazioni). Negli assortimenti delle altre insegne, invece, queste declinazioni risultano poco rappresentate a luglio, mentre a febbraio erano presenti in misura discreta in Conad (5 referenze).
I pomodori MDD biologici o nichel free registrano a luglio due referenze sia in Esselunga che in Conad, in linea con febbraio, mentre le due referenze di Lidl rilevate a febbraio, a luglio non sono presenti.
Per quanto riguarda i marchi del fornitore, le referenze premium o IGP sono limitate, con un massimo di 2 a luglio. Risulta invece più consistente l’assortimento di prodotti bio o nichel free a marchio del fornitore, in particolare in Coop, che ne propone 4 in entrambi i periodi analizzati.

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Chiudiamo con uno sguardo ai prezzi medi, analizzati suddividendo i dati tra i due periodi e distinguendo tra prodotto sfuso e confezionato. Il picco di prezzo si registra in due referenze confezionate, una a febbraio e una a luglio, con valori compresi tra i 13 e i 14 euro al chilo. Si tratta di prodotti premium a marchio del fornitore o a marchio del distributore nella versione biologica.
I prezzi più bassi, invece, riguardano tre referenze rilevate nei discount e una in promozione osservata in Pam.
La media complessiva dei prezzi, considerando tutte le referenze, risulta simile nei due periodi, attestandosi intorno ai 5 euro al chilo, sebbene leggermente più alta a febbraio rispetto a luglio, ma in ogni caso più alta rispetto al prezzo medio della verdura in entrambi i periodi. (bf)

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