Dal campo
Pistacchio di Bronte, clima ostile e costi di produzione fanno salire i prezzi
Paparo (Consorzio di Tutela): «Stagione travagliata con la produzione in ritardo di un mese»
Per il pistacchio Dop di Bronte si è conclusa poche settimana fa la raccolta dei frutti. A riferirlo a IFN è l’agronomo Alfio Paparo, componente del direttivo del Consorzio di Tutela pistacchio verde di Bronte e titolare dell’azienda agricola Aroma Sicilia. “Il clima sta minacciando questa produzione di nicchia che è l’anima del territorio. Le piogge incessanti di maggio hanno interrotto il ciclo della pianta, creando ritardi nella formazione del frutto. Infatti, sino a fine luglio e ai primi giorni di agosto ancora non si vedevano i frutti; abbiamo temuto per un eventuale mancata impollinazione”.
“In realtà la raccolta è iniziata con 15 giorni di ritardo; fortunatamente non ci sono state piogge durante le operazioni di stacco che avrebbero potuto far perdere prodotto. I volumi sono in linea con le altre stagioni nonostante le condizioni climatiche. Le operazioni di raccolta si sono concluse a metà ottobre ma si sarebbe potuta prolungare anche a novembre dato il clima”
“Facendo un resoconto possiamo definirla una stagione positiva, soprattutto al netto dei primi mesi di campagna. La qualità dei frutti è ottima; quest’anno abbiamo notato un frutto con un colore verde intenso. Le quotazioni sono elevate; infatti; i pistacchi sgusciat,i destinati ai canali Horeca, vengono quotati circa 50 euro al chilo. Invece il prodotto con guscio viene quotato dai 18 euro in su”.
“Ovviamente guardiamo al futuro con spetìrnza visto che parliamo di un prodotto che sta conquistando sempre più quote di mercato. Ciò che temiamo – precisa Paparo – è l’andamento climatico. Siamo quasi a fine novembre e le piante sono ancora attive; in questo periodo, viceversa, dovrebbero essere già in fase di riposo vegetativo”.