Dal campo
Pino Scrimizzi (Dansifruit): «Dalla Brianza alla Sicilia grazie alla frutta tropicale»
Avocado, mango e passion fruit in simbiosi con agrumi e fichidindia
Il richiamo della terra d’origine è sempre molto forte e, spesso, i motivi che fanno tornare alle radici sono i più inaspettati. Ne sa qualcosa la famiglia Scrimizzi, da oltre mezzo secolo stabiliti in Brianza ma con delle forti radici siciliane, che non ha mai dimenticato il richiamo dell’Isola e, inaspettatamente, a fare da ponte tra la Brianza e la Sicilia è stata la frutta tropicale.
Terreni incolti che hanno acceso una passione mai assopita - come racconta a IFN Simona Scrimizzi, responsabile marketing e comunicazione della Dansifruit, azienda specializzata nella coltivazione di frutta tropicale. Nel 2018, per orgoglio e vocazione abbiamo fatto rientro in Sicilia; la nostra terra d’origine, dove ha preso vita la Dansifruit. In una regione considerata da molti al confine e senza futuro ma che per noi vuol dire speranza.
Tra Capo D’Orlando e Cefalù abbiamo 23 ettari tra mango, avocado, passion fruit, finger lime e Litchi – ci racconta Pino Scrimizzi, amministratore dell’azienda.
“La nostra produzione - afferma Scrimizzi – gode al massimo del microclima che si trova in questo areale e dei terreni che riescono ad esaltare le produzioni. Passa tutto dall’acqua, il nostro punto di forza è l’irrigazione a goccia che non stressa le piante. Inoltre, per tutelare le coltivazioni dal vento, abbiamo deciso di piantare alberature frangivento. Noi non alteriamo in nessun modo l’ecosistema ma lo curiamo con amore”.
La nostra punta di diamante è il mango, coltiviamo due varietà: il glenn e il kensington. Produzione molto generosa, con circa 3 tonnellate, nonostante sia il primo anno di pieno carico. Per ottenere caratteristiche uniche cerchiamo di rispettare i tempi della pianta, senza creare forzature. Con l’avocado inizieremo tra novembre e dicembre; produciamo la varietà hass. Inoltre, contiamo 300 piante di litchi e 400 piante di frutto della passione”.
I competitors come Spagna e Portogallo sono carenti di prodotto (approfondisci l’articolo) e l’Italia cerca di ritagliarsi più spazio. “C’è una richiesta di prodotto pazzesca e la frutta tropicale siciliana è diventata un must. Per noi è un orgoglio portare sulle tavole dei consumatori il meglio della nostra Sicilia”, conclude Scrimizzi.