Pesche piatte protagoniste a giugno nella Gdo

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Pesche piatte protagoniste a giugno nella Gdo

L'aggreagato dei frutti indicato come “pesche e nettarine” è ormai diventato una categoria complessa, soprattutto se ci mettiamo nei panni di un cliente che fa la spesa nel reparto ortofrutta di un supermercato. Questa complessità deriva da numerosi fattori, anche prima di arrivare a confezioni, marchi, linee di prodotto o prezzo.
Tomentosità, colore della polpa, tipologie e pezzatura sono le principali caratteristiche che un responsabile acquisti deve valutare davanti allo scaffale dedicato a queste drupacee estive. Ed è proprio da questi elementi che parte l’analisi odierna di Italiafruit News, basata su una rilevazione condotta a metà giugno presso sei insegne della piazza di Modena.
A questo primo approfondimento ne seguirà un secondo, dedicato a confezioni, marchi e prezzi. Non perché siano meno rilevanti, ma perché entrano in gioco in una fase successiva rispetto alle variabili fondamentali che guidano la scelta iniziale.

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La tomentosità, ovvero la peluria presente sulla buccia, rappresenta un elemento talmente distintivo da segnare già nel nome la differenza tra pesche (con peluria) e nettarine (senza). Questa caratteristica divide nettamente i consumatori: da un lato chi la apprezza nei frutti per le qualità gustative specifiche, dall’altro chi la evita, preferendo frutti dalla buccia liscia, più adatti a un consumo immediato e “da snack”.
Dall’analisi condotta su sei punti vendita emerge una netta prevalenza di referenze nel segmento pesche, che rappresentano il 67% dell’offerta, contro il 33% delle nettarine, in un rapporto di 2 a 1. Questa predominanza è legata a vari fattori: le pesche, in genere, presentano minori criticità produttive a inizio campagna e, grazie alla peluria, offrono una maggiore resistenza alle manipolazioni, rendendole più adatte alla distribuzione.
Di conseguenza, i negozi tendono a privilegiare le pesche nei primi mesi della stagione. Verso la fine della campagna, tuttavia, il rapporto tra le due tipologie tende a riequilibrarsi, come confermato da un’analisi speculare condotta sulla stessa categoria nell’agosto 2024 (clicca qui per approfondire).
Inoltre, la maggiore presenza di referenze di pesche, a polpa bianca (5) o gialla (17), rispetto alle nettarine (3 a polpa bianca e 15 a polpa gialla) è dovuta anche a una maggiore profondità assortimentale, che include diverse tipologie: tra queste spiccano le pesche piatte, presenti con ben 16 referenze, e, in misura più marginale, le percoche, rappresentate da una sola referenza.

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Tra i sei punti vendita analizzati, gli assortimenti più ampi si trovano nelle insegne con i punti di vendita di maggiori dimensioni: Coop con 11 referenze e Conad con 10. Tuttavia, è Esselunga a distinguersi per la maggiore profondità, arrivando a 13 referenze. Più contenute le proposte di Eurospar, MD e Lidl, che si attestano tra le 6 e le 7 referenze.
In tutte le insegne si conferma la predominanza delle pesche rispetto alle nettarine, ma sono proprio queste ultime a concentrare il maggior numero di promozioni (in 4 negozi su 6), anche se Eurospar e Lidl hanno fatto una scelta opposta con 2 referenze in promozione nelle pesche.
Per quanto riguarda l’origine, prevale nettamente quella italiana, con l’eccezione di tre referenze in Esselunga provenienti dalla Spagna: una percoca, una pesca a polpa bianca e una pesca piatta a polpa gialla.

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Scendendo nel dettaglio delle diverse tipologie, pesche e nettarine a polpa gialla dominano l’offerta, rappresentando insieme quasi il 60% del totale (31% pesche e 28% nettarine). Sono presenti in tutti i punti vendita, e sempre con molteplici prestazioni, a conferma della loro centralità negli assortimenti.
Al secondo posto si collocano le pesche piatte, anch’esse ben distribuite e praticamente immancabili nei vari reparti.
Più limitata, invece, la presenza delle referenze a polpa bianca (9% pesche e 6% nettarine), che rappresentano il principale elemento distintivo tra gli assortimenti più profondi — come quelli di Coop, Conad ed Esselunga — e quelli più essenziali, proposti da Eurospar, MD e Lidl.
Il colore della polpa influisce non solo sul gusto, ma anche sulla consistenza del frutto. Le varietà a polpa gialla presentano un buon equilibrio tra dolcezza e acidità, con una consistenza più soda che le rende anche più resistenti alla manipolazione. Al contrario, quelle a polpa bianche sono meno acide, più aromatiche e caratterizzate da una morbidezza superiore, che però ne riduce la tenuta durante le fasi di trasporto e vendita.
Proprio questa maggiore delicatezza è uno dei fattori che contribuiscono a una presenza più contenuta di referenze a polpa bianca negli assortimenti.

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Chiudiamo questo primo approfondimento con un ultimo aspetto che incide direttamente sull’atto di acquisto: la dimensione del frutto, poiché generalmente ai calibri maggiori viene associata una qualità superiore.
Nel caso di pesche e nettarine, la pezzatura viene indicata con lettere che corrispondono a un determinato range di circonferenza dei frutti: quelli con circonferenza superiore ai 21 cm rientrano nel calibro A (o nei suoi multipli: 2A, 3A, ecc.), mentre le dimensioni si riducono man mano che si scende lungo l’alfabeto (B, C, ecc.).
Il calibro A rappresenta una fascia di frutti di buone dimensioni e, negli assortimenti analizzati, costituisce la maggioranza delle referenze (59%) ed è associato principalmente al prodotto sfuso — con l’eccezione di una referenza in MD.
Il prodotto confezionato, invece, presenta principalmente il calibro B, rilevato in tutte le insegne. Erano presenti anche alcune referenze confezionate con calibro A, ma solo in alcuni punti vendita, in particolare in Esselunga (4 referenze).
Anche nell’analisi condotta ad agosto 2024 emergeva una prevalenza del calibro A, mentre i calibri superiori (2A, 3A) risultavano presenti quasi esclusivamente nei canali tradizionali, come fruttivendoli e mercati.

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Negli ultimi cinque anni, gli acquisti domestici di pesche e nettarine in Italia sono cresciuti del 7%, nonostante un aumento medio dei prezzi del 20%, che nei discount ha superato il 40%. Sul fronte dell’export, il 2024 segna un’inversione di tendenza con una bilancia commerciale tornata positiva a valore. Resta invece critica la situazione produttiva: dal 2006 il settore ha perso oltre 30.000 ettari coltivati e circa 600-700 mila tonnellate di frutta.
Di questi temi – e di molto altro – si parlerà nel corso della diretta IFN dedicata a pesche e nettarine, in programma martedì 24 giugno alle ore 11:00 sui canali social di IFN. L’evento, moderato dal nostro direttore Roberto Della Casa, vedrà il confronto tra i principali attori della filiera, dalla produzione alla distribuzione, per analizzare l’attuale contesto di mercato e delineare gli scenari evolutivi. (bf)

Vi aspettiamo alle ore 11.00 del 24 giugno sui nostri canali social.
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