Pesche e nettarine, periodo deprimente. Consumi giù del 50%

Francesco Gioffrè (New Som): «I clienti esteri preferiscono Grecia e Turchia»

Pesche e nettarine, periodo deprimente. Consumi giù del 50%

Finalmente inizia l’estate e i consumi della tipica frutta estiva dovrebbero esplodere… così almeno è stato per meloni e angurie che, grazie al primo caldo, hanno avuto uno sprint nelle vendite (per approfondimenti clicca qui). Purtroppo per pesche e nettarine la situazione è diametralmente opposta; infatti, la richiesta di drupacee è fiacca e sembra non esserci interessante. Racconta a IFN, con stupore, la situazione Francesco Gioffrè, direttore commerciale di New Som del mercato di Verona. “Una dinamica che ci lascia di sasso, non riusciamo a vendere il prodotto in questa fase clou dell’anno. Possiamo dire, senza mezzi termini, che è un disastro”. 

“Stiamo commercializzando prodotto pugliese, campano e della Basilicata e notiamo che viene richiesta solo merce di calibro sostenuto ma senza particolari entusiasmi. Oggettivamente manca la qualità, il clima umido e piovoso ha causato problemi di monilia e muffa, per cui le drupacee non hanno una buona consistenza. Purtroppo, non possiamo far leva nemmeno sul grado brix, il gusto è abbastanza acidulo. Il mercato è lento, c’è tanto prodotto e non riusciamo a soddisfare le richieste di scarico dei produttori”.

Per quanto riguarda gli acquirenti ci sono dei grandi assenti. “La richiesta del mercato interno è carente ma anche all’estero non va meglio: i paesi del Nord Europa si stanno approvvigionando in Turchia, Grecia e Spagna. Abbiamo stimato che quest’anno le richieste del mercato estero si sono ridotte del 30%. Le vendite interessanti si sono concretizzate a inizio maggio con la merce spagnola con prezzi, per il calibro 24, che si attestavano sui 4 euro al chilo ma è stato un fuoco di paglia”.

“Per quanto riguarda le quotazioni attuali per la merce italiana, sia per pesche e nettarine, con il calibro 16, i prezzi si aggirano sui 2,50 €/kg, il calibro 18 è quotato 2 €/kg, il calibro 20 e 22 vine venduto tra 1,50 e 1,80 euro al chilo. Ci sono tanti volumi e poco interesse…una combinazione micidiale”.
Abbiamo valutato un crollo delle vendite del 50% rispetto il 2022, l’estate parte male per le drupacee – chiosa Gioffrè.