Pesche e nettarine, il maltempo allinea la produzione

Il nord anticipa e il sud è in ritardo

Pesche e nettarine, il maltempo allinea la produzione

La campagna delle pesche e nettarine quest’anno è partita con qualche settimana di ritardo al sud, dove sono previsti volumi ridotti a causa del maltempo dell’ultimo mese, ma allo stesso tempo è in anticipo al nord - in particolare in Veneto - ed è ormai avviata anche in Romagna, determinando un allineamento a livello produttivo. 
Gianluca Fugolo, produttore e presidente della fondazione prodotti agricoli di Bussolengo e Pescantina, nel veronese dichiara: “Nella nostra zona la raccolta dei prodotti è iniziata una settimana prima rispetto allo scorso anno. Ma mentre negli altri areali ci si lamenta per la scarsità dei volumi, noi non possiamo lamentarci. Le previsioni per la stagione sono infatti positive anche se le prime varietà in raccolta non godono di pezzature importanti a causa dell’alternarsi di freddo e caldo”. Nel veronese, infatti, stanno raccogliendo la varietà Spring Crest, per le pesche, e la nettarina Big Bang. 

“Sappiamo che invece al sud c’è un ritardo nella produzione – continua Fugolo – ma non pensiamo che l’accavallamento di produzione possa essere un problema, perché di anno in anno aumentano le richieste da parte della Gdo per acquisire il nostro prodotto che finisce sul mercato in tempi molto brevi rispetto alla raccolta, mantenendosi fresco”.

Con gli altri areali c’è sì competizione, ma anche interesse affinché il prodotto non manchi. “Sono rammaricato per quanto accaduto in Romagna ed esprimo la mia vicinanza ai produttori. L’alluvione ha comportato danni ingenti ai pescheti e questo è un danno anche per i produttori di altri areali, perché la Romagna ha sempre fatto da traino al commercio - soprattutto per l’export - e inevitabilmente è un fattore aggiuntivo che quest’anno verrà a mancare”.
Scendendo proprio in Romagna, Marco Brigliadori, responsabile tecnico di Apofruit, conferma l’allineamento produttivo “Al sud, in particolare parliamo di Scanzano Ionico e Cerignola, i primi conferimenti di pesche gialle sono stati fatti il 23 maggio, con la varietà Pulchra, in ritardo di qualche settimana a causa delle piogge. A seguire Bordo, Sugar Time e Zee Diamond. Queste ultime a distanza di pochi giorni sono state conferite anche in Romagna, mentre è ancora presto per le nettarine Big Bang, che arriveranno dalla prossima settimana. I volumi delle prime pesche ancora sono molto ridotti e lo saranno fino alla fine di giugno e si prevedono comunque rese scarse per tutte le varietà precoci”.

Pietro Ciardiello, direttore generale della cooperativa Coop Sole di Parete (Caserta), aggiunge: "Considerato il maltempo che abbiamo avuto nel mese di maggio, i quantitativi di pesche e nettarine sono inferiori del 30% rispetto all'anno scorso. Molto prodotto è rimasto in campo: i danni subiti non permettevano infatti di raggiungere gli elevati standard qualitativi a cui siamo abituati”. Attualmente Coop Sole sta raccogliendo nettarine Big Bang e Early Bomba, oltre alle pesche Sagittaria.
Anche se altri areali sono partiti quasi contemporaneamente a quello campano, Ciardiello non nota un allineamento produttivo preoccupante, dati anche gli scarsi volumi disponibili.

Sempre per quanto riguarda l’areale meridionale nella zona di San Ferdinando di Puglia, Luigi Catalano, socio fondatore di Agrimeca Grape and Fruit Consulting di Turi (Bari), conferma che la stagione generalmente si presenta con quasi dieci giorni di ritardo. “Il calendario produttivo quest’anno non ha rispecchiato quello canonico perché, in alcuni casi, le varietà che di solito venivano raccolte dopo sono maturate prima di altre, oppure si sono accavallate a causa di un decorso climatico caratterizzato dall’alternanza continua tra caldo e freddo. Per le pesche siamo in piena raccolta di Sagittaria e Sugar Time, mentre per le nettarine abbiamo iniziato a metà maggio con Patagonia e Flariba, mentre ora siamo agli ultimi stacchi di Early Bomba e ai primi di Big Bang. Prevediamo circa una settimana di ritardo per i primi stacchi di Big Top che solitamente iniziavano, sempre in zona San Ferdinando, intorno alla terza settimana di giugno”.
Anche per Catalano l’affollamento produttivo tra più areali non desta preoccupazione. “A causa dei danni catastrofici alla produzione di importanti distretti storici nazionali, ma anche stranieri, ci sarà molto meno prodotto; non ci saranno rischi di sovrapposizione dell’offerta di prodotti provenienti da diverse aree produttive o potranno essere molto limitati se comparati con altre annate”.
 

Ha collaborato Alice Magnani

Clicca qui per iscriverti alla Newsletter quotidiana di IFN