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Pesca di Leonforte IGP: quando l’agricoltura si trasforma in alta sartoria
Domenico Di Stefano: “I produttori sono i veri protagonisti, ogni frutto curato con minuzia”

Un frutto che non si limita a crescere sulla pianta, ma viene “allevato” con cura artigianale. È la Pesca di Leonforte IGP, protagonista del press tour organizzato dal Consorzio di Tutela che, nella giornata di ieri, ha accompagnato la stampa specializzata tra i pescheti del territorio ennese per scoprire da vicino il cuore pulsante di una produzione unica in Italia.
Raccontare questa pesca significa parlare di un’agricoltura che non è più semplice coltivazione, ma diventa maestria sartoriale: precisione, dedizione e cultura del territorio si fondono in un prodotto che rappresenta al meglio la Sicilia agricola di qualità.

Riconosciuta nel 2010 con l’Indicazione Geografica Protetta, la Pesca di Leonforte è l’unica al mondo che matura all’interno di un sacchetto di carta pergamenata. Una pratica che risale agli anni Settanta e che oggi è il simbolo dell’identità produttiva locale.
Tra maggio e luglio, i frutti ancora piccoli vengono insacchettati uno ad uno, un’operazione minuziosa che protegge la pesca da insetti, funghi e agenti atmosferici, riducendo al minimo l’uso di fitofarmaci. Il risultato è un frutto sano, dalla polpa croccante e profumata, riconoscibile anche per i segni lasciati dal sacchetto sulla buccia che diventano un carattere distintivo, un marchio di fabbrica.

“Qui si fa agricoltura per il territorio e le persone – ha spiegato il presidente del Consorzio, Domenico Di Stefano (nella foto d'apertura) –. Ogni frutto è curato come un gioiello. La nostra pesca non è solo buona: è un prodotto che racconta il lavoro e l’identità del territorio”.

Numeri in crescita e nuovi mercati
Il risultato produttivo 2025 parla chiaro: +30% rispetto allo scorso anno e domanda in crescita sia sul mercato interno che su quello estero. Nel 2024 la produzione certificata ha raggiunto le 540 tonnellate, provenienti esclusivamente dai comuni di Leonforte, Agira, Assoro, Enna e Calascibetta.
“Il Consorzio, che oggi coordina circa 150 ettari di pescheti certificati, guarda con fiducia ai nuovi canali di commercializzazione: “Abbiamo esportato in Germania e Spagna – ha aggiunto Di Stefano – e, grazie alla partecipazione al Summer Fancy Food di New York, siamo riusciti ad aprire un dialogo con buyer americani. Per la prima volta la Pesca di Leonforte IGP, anche in versione candita e sciroppata, sarà degustata negli Stati Uniti”.

Durante la giornata, giornalisti e operatori hanno potuto visitare i pescheti, assistere alle fasi di selezione e confezionamento, e partecipare alle degustazioni guidate che hanno messo in luce l’intensità aromatica e la dolcezza equilibrata del frutto. La raccolta, rigorosamente manuale, avviene solo quando la pesca raggiunge il perfetto equilibrio tra dolcezza e consistenza. Ogni fase della filiera – dalla potatura alla selezione – viene svolta all’interno dell’areale IGP per preservare l’integrità del prodotto.

“La Pesca di Leonforte è un simbolo di agricoltura sostenibile e di alta qualità – ha sottolineato la direttrice del Consorzio, Rita Serafini –. Vogliamo raccontare al consumatore finale l’arte dell’insacchettamento, la passione dei produttori e il legame profondo con la terra. È una storia di rete, di cultura e di eccellenza”.

Oltre al consumo fresco, la Pesca di Leonforte IGP trova ampio spazio nella trasformazione: confetture, canditi e prodotti da forno valorizzano il frutto anche fuori stagione. Alcuni brand siciliani l’hanno già scelta come ingrediente d’eccellenza per panettoni, dessert e creazioni di alta pasticceria.
Il press tour ha confermato ciò che chi lavora nel settore già sa: la Pesca di Leonforte IGP è un esempio virtuoso di come la comunicazione, unita alla qualità, possa trasformare un frutto in ambasciatore di un intero distretto agroalimentare che sta provando a svilupparsi insieme alla sua pesca.
