Dal campo
Pesca di Leonforte Igp, aumentano i volumi ma le quotazioni non soffrono
Con Di Stefano (presidente consorzio) tracciamo il quadro della campagna
È una produzione quadruplicata rispetto ad anno scorso quella della pesca di Leonforte Igp, coltivata nell’areale di Enna e controllata da un rigido disciplinare. Il particolare metodo di produzione, che prevede la crescita del frutto all’interno di un sacchetto in pergamino, garantisce un sapore e una colorazione unici che sono apprezzati anche nei mercati esteri, a prtire da quello spagnolo. Abbiamo fatto il punto della campagna con Domenico Di Stefano, presidente del Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte Igp, nonché tra i fondatori dell’azienda Naturalmente Leonforte, che conferisce tutta la sua produzione al consorzio.
Come prima novità, Di Stefano indica le modifiche al disciplinare di produzione introdotte proprio quest’anno e che prevedono di iniziare la raccolta una quindicina di giorni prima rispetto al canonico avvio di settembre. “Considerate le temperature sempre più elevate di agosto causavano un anticipo della produzione, già da una decina di anni abbiamo richiesto questo cambio al ministero, che oer è stato ufficializzato. Quest’anno, per esempio, siamo partiti con le raccolte il 26 agosto e anche il prossimo anno la commercializzazione sarà anticipata. Considerato che le campagne saranno sempre più precoci, in questo modo possiamo allungare il nostro calendario produttivo”.
Venendo ai volumi, Di Stefano sottolinea come quest’anno le produzioni siano quadruplicate, considerata l’entrata in produzione dei nuovi impianti. “Al contrario sulle pezzature abbiamo qualche limite: in estate le temperature hanno toccato picchi molto alti influendo sui calibri dei frutti. Avremo sicuramente un maggior numero di pezzature piccole ma possiamo contare su un gusto eccezionale ed un elevato grado Brix, oltre che su prodotti più sani e con una buona shelf life: le temperature alte hanno infatti contribuito a generare una resistenza importante sui frutti, evitando attacchi di funghi e/o patogeni”.
E continua: “Le azioni di commercializzazione già programmate con le catene della Gdo ci permettono di distribuire i frutti senza problemi (la pesca Igp viene distribuita fino al calibro B), mentre avremo un po’ più di problemi sui mercati tradizionali considerato che solitamente richiedono i calibri maggiori”. La campagna delle pesche di Leonforte quest'anno dovrebbe terminare a metà novembre.
Anche il packaging delle pesche di Leonforte Igp è stato oggetto di revisione nelle modifiche al disciplinare. “Se prima il prodotto veniva distribuito principalmente sfuso, oggi tendiamo ad utilizzare sempre di più le confezioni in vaschetta e vassoio. Siamo sempre stati restii all’utilizzo della plastica come materiale di confezionamento e al 95% utilizziamo solo il cartone”.
Nonostante il risparmio grazie al minor uso di sostanze fitosanitarie per questo tipo di produzione, la spinta inflazionistica sui costi non è da sottovalutare. “Il pergamino che utilizziamo per insacchettare i frutti costa sempre di più e non è facile da trovare – dice Di Stefano – e rispetto alle produzioni classiche (che vengono trattate ma non insacchettate) spendiamo una media di 0,30/0,35 euro in più al chilogrammo, oltre a 0,15 euro aggiuntivi per eliminare il sacchetto quando necessario. Quindi la spesa è decisamente superiore rispetto ai frutti trattati, per non parlare del doppio della manodopera necessaria”.
E proprio dal punto di vista della manodopera, l’azienda Naturalmente Leonforte si distingue per le sue buone pratiche, tanto da esser stata recentemente insignita del premio “Welcome” da parte dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr).
“Questo premio valorizza la vera integrazione che da dieci anni portiamo avanti con operai extracomunitari”, dice Di Stefano. E aggiunge: “Alcuni di loro oggi rappresentano lo zoccolo duro dei nostri operai e negli anni hanno avuto anche la possibilità di imparare l’italiano o prendere la patente di guida. Solo una piccola parte dei nostri operai arriva dai centri di accoglienza e rimane per poco tempo. A noi danno una ricchezza infinita permettendoci di vivere in un contesto multietnico”.
A livello di quotazioni, le pesche di Leonforte Igp sono vendute in campagna a 2,40/2,50 euro al chilogrammo, che in Gdo diventano prezzi vicini a 5 euro al chilogrammo. I frutti sono commercializzati principalmente con le catene della Grande distribuzione organizzatz italiana (in molti casi con il prodotto a marchio) e, dallo scorso anno, anche in Spagna.