Perù, un anno difficile per le esportazioni di frutta

A settembre l’export registra un -5,6%

Perù, un anno difficile per le esportazioni di frutta

Nei primi nove mesi del 2023, le esportazioni agricole peruviane sono diminuite del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 7,431 miliardi di dollari (6,796 miliardi di euro). La causa? Il clima. Un'approfondita analisi di Fresh Fruit Perù mostra infatti che, nonostante le favorevoli prospettive di inizio anno, la combinazione di forti piogge e le alte temperature generate dal fenomeno El Niño hanno causato ampie perdite di raccolto, danneggiando la fioritura e accelerando i cicli di sviluppo dei parassiti. Le regioni più colpite da questa situazione sono state quelle della costa settentrionale e centrale.

“Dopo un 2022 abbastanza positivo, le aspettative per le esportazioni agricole nel 2023 erano piuttosto alte – ha riportato Fresh Fruit Peru - la crisi logistica internazionale e le limitazioni generate dalla pandemia erano ormai un ricordo e l'obiettivo era quello di raggiungere gli 11 miliardi di dollari di spedizioni”.

Tuttavia nulla è andato come previsto e il principale fattore destabilizzante non sono state le marce e le proteste - che per la prima volta in tre anni non si sono verificate a dicembre - né i problemi logistici o la minore disponibilità a spendere dei consumatori nordamericani, europei o asiatici; il vero problema del 2023 è stato il clima. Di conseguenza, a metà anno, l'obiettivo non era più quello di far crescere le esportazioni, ma bensì quello di evitare un clamoroso calo nei volumi. Fortunatamente, secondo la società di consulenza, le dinamiche del mercato internazionale - in particolare le carenze di approvvigionamento causate da problemi climatici in altre parti del mondo - hanno permesso un apprezzamento dei prezzi, in grado di compensare parzialmente gli effetti di questa crisi.

“Con il 2023 quasi concluso, le spedizioni si stanno avvicinando a 10 miliardi di dollari. Il raggiungimento di questa cifra dipenderà molto dallo stato di avanzamento della campagna dell'uva e dai prezzi ottenuti sul mercato internazionale - ha dichiarato la società di consulenza - la stima attuale è di chiudere a 9,7 miliardi di dollari (8,872 miliardi di euro), un importo molto simile a quello dell'anno precedente”. 

Avocado
Le esportazioni di avocado hanno registrato una forte crescita nei primi mesi della campagna, sebbene non siano state in grado di mantenere successivamente questo ritmo, a causa dei danni provocati dalle piogge nei frutteti e, probabilmente, finiranno l'anno con un volume simile a quello del 2022. Inoltre, il raccolto del prossimo anno risentirà, con molta probabilità, degli effetti climatici di quest'anno. Le spedizioni di avocado a ottobre hanno totalizzato 1,024 miliardi di dollari (937 milioni di euro), con un aumento del 3% rispetto al periodo precedente. Si prevede che questo dato si mantenga fino alla fine dell'anno.

Mirtilli
I mirtilli, invece, sono stati una delle colture più colpite. Le alte temperature hanno seriamente compromesso la fioritura fin dall'inizio della stagione, in aprile, e le spedizioni fino a ottobre sono diminuite del 30% a volume rispetto all'anno precedente. Tuttavia, l'aumento dei prezzi ha permesso di compensare, in parte, la perdita e si stima che le esportazioni chiuderanno l'anno con un calo del 20% a valore rispetto al 2022.

Uva
L'uva è uno dei pochi prodotti che non ha registrato un calo delle esportazioni nel 2023. I volumi esportati nei primi mesi riflettono quelli della campagna precedente, per cui le spedizioni non sono state decimate dalle alte temperature verificatesi nel corso dell'anno. La nuova campagna, iniziata ad agosto, è partita con successo, con un aumento delle esportazioni fino a ottobre del 32% rispetto all'anno precedente, pari a 961 milioni di dollari (879 milioni di euro). Si prevede che le esportazioni di uva chiuderanno l'anno in ulteriore crescita.