Pere Santa Maria: resa al minimo, ma la varietà non va abbandonata

I tecnici della Fondazione Navarra: “Produzione scarsa per il ritorno a fiore insufficiente”

Pere Santa Maria: resa al minimo, ma la varietà non va abbandonata

Sono iniziate in questi giorni, nell’areale ferrarese, le raccolte della pera Santa Maria Morettini, varietà ottenuta a Firenze nel 1951 dall’agronomo Alessandro Morettini, incrociando Williams e Coscia. A fare il punto della situazione sono Michele Mariani e Alessandro Zago, tecnici della Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra: “Nel 2024 la resa ad ettaro in provincia di Ferrara ha sfiorato le 30 ton e purtroppo il ritorno a fiore di quest’inverno è stato molto scadente, con diversi impianti quasi privi di mazzetti fiorali; chiaramente la produzione attesa per la fine del mese è molto scarsa. In merito al calibro, invece, la situazione non è così negativa, nonostante la distribuzione dei frutti non sia perfetta; infatti le poche pere presenti sono state lasciate a grappolo (2-3) per recuperare un po' di produzione”.

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“È forte la sensibilità nei confronti del colpo di fuoco e anche quest’anno alcune aziende hanno dovuto bonificare i frutteti infetti” – specificano gli esperti. “La difesa contro la ticchiolatura – aggiungono – è stata ben eseguita e non si segnalano campi colpiti seriamente; come per Carmen diversi sono i frutti ‘beccati’ dai corvidi e anche per Santa Maria la presenza di cimice fino alla raccolta non lascia tranquilli i pericoltori. La calura degli ultimi giorni ha accentuato la presenza della Psilla e sta costringendo le aziende a lavare e trattare assiduamente per contenerla”.

Dal punto di vista commerciale, pesa la concorrenza estera, in particolare quella turca: “Gli operatori ormai da qualche anno sconsigliano i nuovi impianti di Santa Maria – evidenziano i tecnici – proprio a causa della forte concorrenza turca sui mercati nordeuropei; al contrario crediamo che se i produttori ferraresi riusciranno a produrre pere lisce e di calibro sostenuto, le strutture commerciali si dovranno impegnare a riconquistare i mercati che le imprese turche ci hanno ‘soffiato’. In un momento così cruciale per la pericoltura non ci possiamo permettere di perdere una varietà produttiva e non sensibile alla Maculatura Bruna”.
 

Fonte foto apertura: Peradellemiliaromagnaigp.it