Patrizio Neri: “Macfrut è l’unica vetrina dell’ortofrutta italiana nel Mondo”

Il presidente racconta visione, numeri e prospettive di una fiera sempre più centrale per il comparto

Patrizio Neri: “Macfrut è l’unica vetrina dell’ortofrutta italiana nel Mondo”

A quattro mesi dall’inaugurazione di Macfrut 2026, 43ª edizione della fiera internazionale dell’ortofrutta in programma dal 21 al 23 aprile a Rimini, la macchina organizzativa corre spedita. In chiusura d’anno abbiamo raccolto la testimonianza del Presidente Patrizio Neri, alla sua prima edizione alla guida della manifestazione, che fa il punto sul lavoro in corso e anticipa contenuti, numeri e novità di un’edizione che si preannuncia particolarmente ricca e strategica per il settore.

Fabrizio Pattuelli – Presidente, a circa quattro mesi dalla nomina, che primo bilancio può tracciare? Quali segnali stanno arrivando dalle aziende in vista della prossima edizione e qual è il sentiment complessivo?
Patrizio Neri Il bilancio è estremamente positivo. Insieme al Consiglio di amministrazione di Cesena Fiera, abbiamo condiviso un percorso fatto di incontri con tutto il mondo istituzionale, le associazioni, gli operatori, le imprese espositrici, i tecnici, il mondo della ricerca e delle università. Tutti hanno convenuto che Macfrut è l’unica vetrina del sistema ortofrutticolo italiano, il punto di incontro per l’intera filiera. L’incremento del 18% degli espositori già confermati è un segnale importante in questa direzione, così come la presenza dei due principali gruppi della Grande distribuzione italiana che qualificano Macfrut a punto di riferimento per la moderna distribuzione nel segmento del fresco. La forza del sistema ortofrutticolo del nostro Paese sta nell’energia della sua filiera che ha un peso economico di circa 60 miliardi di euro, rappresentando la prima voce nel sistema agroalimentare. Ebbene, Macfrut è il luogo dove questa eccellenza trova la sua massima espressione.

Pattuelli – Quali saranno le principali novità di Macfrut 2026 e perché oggi un’azienda dovrebbe scegliere di partecipare?
Neri La prima grande novità è il cambio di data, con la fiera anticipata dal 21 al 23 aprile 2026: una decisione strategica dettata dall’esigenza di crescere, dal momento che nel mese di maggio non era più possibile ampliare l’area espositiva a fronte della crescente domanda. Poi ci sono tante altre novità nei contenuti. I prodotti simbolo sono avocado e mango, una scelta che valorizza anche la Sicilia, Regione partner, che sta investendo molto su queste produzioni. I Saloni tematici, da sempre elemento distintivo, sono stati organizzati in tre grandi macroaree per facilitare l’identificazione delle diverse componenti della filiera: Pre-Harvest, Post-Harvest e Healthy Food. Ma al di là dei dettagli quello che rende unico Macfrut è il suo format di fiera che unisce business e conoscenza: una fiera punto di riferimento commerciale per gli operatori di tutta la filiera, insieme a un programma tecnico-scientifico di altissimo livello, con esperti e opinion leader provenienti da tutto il mondo. In sostanza chi vuole sapere quale sarà il futuro dell’ortofrutta, è a Macfrut che deve venire.

Pattuelli – È evidente un approccio più integrato e collegiale, sia nel Cda di Cesena Fiera sia con l’avvio dei comitati scientifici e quello con le aziende. Pur essendo appena insediati, che riscontri state avendo?
Neri – Decisamente ottimi. Sin dal nostro insediamento abbiamo fatto della condivisione il nostro tratto distintivo, consapevoli che attraverso il gioco di squadra il settore ortofrutticolo può affrontare con fiducia le sfide del futuro. Il Comitato Tecnico-Scientifico è composto da personalità di spicco del panorama accademico e della ricerca, la presidenza è affidata a Paolo De Castro mentre a coordinarlo è il professor Bruno Mezzetti. La finalità di questo Comitato è coordinare l’attività tecnico scientifica, individuare nuovi contenuti di alto valore e diffondere l’innovazione nell’intera filiera ortofrutticola. Questo perché Macfrut da sempre è il luogo della conoscenza. Contestualmente è anche il luogo del business e qui entra in gioco il Comitato Macfrut che dà “voce” al mercato, raccoglie le esigenze di produttori e dell’intera filiera. Nel corso del primo incontro sono stati tanti gli spunti evidenziati sui temi strategici, da imprese e istituzioni: i mercati dove focalizzare gli investimenti di buyer, quelli da cui attrarre nuovi espositori, l’indicazione di alcuni temi innovativi della ricerca nel quale porre il focus in stretta simbiosi con il lavoro del Comitato Scientifico. Quello che è emerso chiaramente da entrambi i Comitati è la centralità della condivisione di un percorso. A conferma che una fiera deve essere prima di tutto al servizio degli espositori. 

Comitato Macfrut

Pattuelli – Macfrut ha rafforzato negli ultimi anni il focus su contenuti, innovazione e filiere verticali. Quanto è strategico, oggi, per una fiera essere anche una piattaforma di conoscenza e confronto per il settore?
Neri – Per Macfrut è talmente importante da esserne l’essenza del suo Dna. Il mondo corre veloce e non sempre si riesce stare al passo con le novità, soprattutto per una piccola e media azienda. Ecco, Macfrut mette a disposizione tutta una serie di “conoscenze” per una avanzata full immersion di tre giorni nel settore ortofrutticolo. I temi sono quelli cardini: il risparmio idrico nel salone Acqua Campus; le novità nel vivaismo in Plant Nursery; i prodotti naturali per difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante in Biosolutions Digital Technologies; le tecnologie per l’agrivoltaico in Agricolar; le novità in campo in due aree dimostrative; il mondo dei piccoli frutti nella Berry Area; la filiera del pomodoro in Red Planet; i prodotti salutistici minimamente processati nella Healthy Area; il mondo delle piante officinali, spezie e prodotti erboristici in Spices&Herbs Global Expo. È evidente che un’offerta così qualificata nessuna fiera è in grado di offrire. 

Pattuelli – Un ruolo centrale lo hanno sempre avuto i mercati esteri. In che modo Macfrut intende supportare concretamente imprese e operatori in questa fase?
Neri – La crescita sui mercati internazionali è una sfida sempre più centrale per le nostre aziende e Macfrut da anni accompagna le imprese in questo percorso grazie al fondamentale supporto di Agenzia ICE con il quale è stata rafforzata la partnership strategica. In questa direzione va la scelta di rafforzare la nostra rete agenti per attività di scouting di buyer che accompagna il già ricco planning di presentazioni di Macfrut in più Continenti. I mercati di riferimento li abbiamo individuato nell’Europa, dove oggi avviene più del 70% dell’export delle nostre imprese, insieme a una particolare attenzione al Nord Africa e all’area Caraibica che è il partner internazionale dell’edizione 2026 della fiera.

Pattuelli – Il 2026 si preannuncia denso di appuntamenti fieristici. Come si posiziona Macfrut in un contesto così competitivo?
Neri – Macfrut ha tanti punti di forza. Sulla specificità del suo format di filiera ho già detto poco sopra. Aggiungo altri elementi fondamentali, troppo spesso dati per scontati, a partire dalla location della fiera di Rimini. Parliamo di uno dei tre principali poli fieristici del nostro Paese dotato di padiglioni modernissimi insieme a servizi unici come la fermata ferroviaria per l’alta velocità e un parcheggio di 11mila posti auto. Aggiungo il plus della città di Rimini con un’offerta ricettiva sconfinata in quanto località turistica e soprattutto costi per il pernottamento notevolmente più bassi rispetto alle grandi città. Sono dettagli che fanno la differenza in momenti non facili per le imprese. Infine mi sia consentita una importante precisazione, che ha trovato riscontro in tutti gli incontri che ho fatto da quando sono Presidente: Macfrut rappresenta l’unica ed esclusiva vetrina italiana dell’ortofrutta nel mondo. In tanti hanno cercato (e cercano) di indebolire questa fiera e non solo non hanno portato a casa nulla, ma al contrario ci hanno rafforzato nella convinzione che Macfrut è la vera e unica vetrina del sistema ortofrutticolo italiano. (lg)