Attualità
Patata Gate, Grazia Romagnoli assolta perché il fatto non sussiste
La Corte d'Appello di Bologna riabilita in toto proprietà e management dell'azienda
Ancora novità per il cosiddetto Patata Gate, caso che - come i lettori ricorderanno - risale oramai a 10 anni fa. La Corte d'Appello di Bologna ha assolto con formula piena (nonostante l'intervenuta prescrizione) Grazia Romagnoli dall’accusa di corruzione tra privati, che le era stata mossa nell’ambito della vicenda.
La decisione della Corte d'Appello di Bologna è in linea con quanto stabilito dal Tribunale Penale di Bologna che già a gennaio aveva assolto Giulio Romagnoli, Roberto Chiesa, Claudio Gamberini e la Romagnoli F.lli s.p.a per lo stesso fatto, accertandone la totale insussistenza (clicca qui per approfondire).
Con la nuova sentenza, la Corte d’Appello ha assolto anche Michele Manenti, dipendente della Romagnoli F.lli s.p.a, assistitito dall’avvocato Daniela Goldoni, dall'accusa di auto-calunnia e calunnia nei confronti di uno degli investigatori che svolsero le indagini. "Questa sentenza chiude in via definitiva una vicenda che ha avuto un ampio e prolungato risalto mediatico negativo per tutte le persone coinvolte e per l’azienda bolognese, oggi finalmente riabilitati", si legge in una nota di Romagnoli F.lli Spa.
Grazia Romagnoli, insieme agli avvocati Nicola Santi e Maddalena Rada che l’hanno assistita in questi anni, esprime “grande soddisfazione per la assoluzione, che finalmente rende giustizia alla correttezza del suo operato”.
“Festeggiamo questo ottimo risultato, che fa chiarezza su una vicenda dolorosa sul piano umano e professionale – ha commentato Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa -. Rimane il rammarico per le sofferenze causate alle persone e i danni di immagine, commerciali e di reputazione subiti in questi anni”.