Dalla distribuzione
«Ortofrutta, impareremo a farne meno e di migliore qualità»
Dal Car, il grossista Pompei fa il punto sui trend di stagione
“Per il futuro impareremo a fare meno ortofrutta e di migliore qualità, per esempio investendo nelle colture sotto serra”. È il monito che arriva da Riccardo Pompei, storico operatore all’ingrosso del Car di Roma. Un ragionamento, quello del grossista, che tiene conto delle difficili condizioni meteo derivate dal cambiamento climatico e da un mercato saturo di prodotti di media qualità. “Non possiamo più comportarci come una volta, gli eventi climatici avversi possono arrivare all’improvviso, proprio come è successo con l’alluvione in Romagna, e sta al nostro settore imparare a fare prevenzione. Per esempio ragionando su che tipo di prodotto si vuole offrire ai consumatori: probabilmente saranno più numerosi quelli disposti a spendere di più, a patto che la qualità sia sempre assicurata”.
Venendo ai prodotti di stagione, Pompei segnala: “In tanti anni di lavoro, non abbiamo mai avuto così tante difficoltà con le primizie a causa del maltempo che ha danneggiato sia le produzioni italiane che quelle spagnole”. E continua: “Dal mio punto di vista, è impossibile che la situazione migliori prima di luglio, sia in termini qualitativi che di volumi. Abbiamo iniziato a far arrivare merce dalla Spagna ma anche il prodotto pugliese si presenta di qualità”.
Attualmente Pompei commercializza pesche e nettarine nella fascia prezzo che va da 2,50 fino a 4 euro al chilogrammo in base al calibro.
Per quanto riguarda le albicocche, il grossista commenta: “Oggi è complicato averle, le stiamo scaricando da Puglia e Basilicata e anche dalla Spagna: in termini qualitativi posso dire che il prodotto spagnolo supera quello italiano. Ed è un peccato perché il prodotto pugliese si presenta bene ma purtroppo i frutti presentano le spaccature da pioggia e non raggiungono il giusto grado zuccherino”. Le albicocche spagnole sono distribuite nella fascia prezzo 2,50/3,50 per il prodotto di qualità mentre il prodotto italiano si ferma a 3 euro al chilo.
Le ciliegie sono un “mezzo disastro”, come le definisce il grossista. “La produzione locale laziale è stata massacrata dal maltempo - dice Pompei - mentre per il prodotto pugliese non è mai arrivata la prima parte della produzione, con le varietà più morbide. Solo adesso sta iniziando ad arrivare la Ferrovia, mentre il prodotto spagnolo (nella foto di apertura) è di alta qualità e parte dai 5,50 euro al chilogrammo, per toccare picchi anche di 12 euro al chilo per i frutti migliori".
Le angurie locali viaggiano su 0,50/0,60 euro al chilogrammo, mentre quelle siciliane di Marsala arrivano anche 1 euro al chilo: “Si tratta di frutti dalla pezzatura più grande e dal grado zuccherino più alto” commenta il grossista. Sui meloni, Pompei specifica: “Dopo due settimane di dramma in cui non si vendevano, oggi per la prima volta li abbiamo commercializzati su 1,40/1,50 euro al chilo”.
Relativamente agli ortaggi, Pompei segnala un buon andamento con il prodotto siciliano di qualità: “Per esempio vendo i peperoni nella fascia 2/2,70 euro al chilogrammo e la melanzana intorno a 1 euro. Per le zucchine abbiamo tanto prodotto locale venduto su 1,60/1,80 euro al chilogrammo”.
E conclude: “Stiamo distribuendo bene anche i pomodori insalatari, che commercializziamo nella fascia 1,60/1,80 euro al chilo”.