Dal campo
Ortaggi, mercato “drogato” da un buco produttivo a livello europeo
Zucchina e pomodoro verde introvabili e prezzi schizzati alle stelle
Il mercato degli ortaggi è passato da un estremo a un altro nel giro di poche settimana: mentre i primi mesi del 2024, sino a tarda primavera, sono stati contraddistinti da una domanda fiacca e prezzi irrisori, soprattutto per il pomodoro, da agosto la situazione si è ribaltata, con prezzi alle stelle e una corsa ad accaparrarsi i pochi prodotti presenti sul mercato. Infatti, come riportato nel nostro borsino in collaborazione con Italmercati, realizzato per questa settimana al mercato di Genova, il comparto orticolo è in fibrillazione a causa della carenza di prodotto (Clicca qui per approfondire).
Facciamo il punto dal campo con Luca Peppe, presidente della cooperativa AgriPeppe che opera nell’Agro Pontino, tra i principali areali produttivi d’ortaggi in Europa. “Fase molto complessa per il comprato orticolo, c’è poco da stare sereni. La carenza di prodotto che sta colpendo quasi tutta l’Europa è causata dal clima estremo degli ultimi mesi. Nell’Agro Pontino, in queste settimane avremmo dovuto iniziare con gli ortaggi dei nuovi trapianti ma purtroppo così non è stato. Le piante hanno avuto grossi problemi ad allegare e di conseguenza manca prodotto: dai pomodori, alle zucchine, sino ai cetrioli. È una situazione comune che sta mettendo alle strette la filiera perché non si riesce a reperire prodotto”.
“C’è carenza per qualsiasi referenze ma la situazione più critica è per la zucchina, punta di diamante dell’areale laziale, e per il pomodoro verde. Solo con il ciliegino e il datterino rosso ancora si riesce a ottenere il minimo indispensabile, anche se troppo poco per soddisfare tutte le richieste. Anche con le lattughe lo scenario è molto simile, poca offerta e prezzi alle stelle. Fare previsioni per le prossime settimane è complesso, possiamo sperare nel clima e sperare di iniziare a piccoli passi da metà ottobre”.
“Fortunatamente per il mercato italiano anche all’estero la situazione non è delle migliori; la Spagna vive il nostro stesso problema produttivo e i prezzi sono alti. Una situazione diversa avrebbe aggravato ancor di più il mercato interno”, conclude Luca Peppe.