Nielsen: il mercato della colazione vale 8 miliardi, la frutta pesa solo l'8%

Dalle ricerche del Monitor Ortofrutta ampi margini di miglioramento

Nielsen: il mercato della colazione vale 8 miliardi, la frutta pesa solo l'8%

La prima colazione? La consumano sempre il 70% degli italiani. Quando capita di saltarla lo si fa per mancanza di appetito (42%), tempo (39%) o per abitudine (28%), soprattutto i giovanissimi (tra gli 11 e i 19 anni) tra i “breakfast skipper”. Secondo l’elaborazione Nielsen, il mercato dei prodotti per la prima colazione a casa vale oltre 8 miliardi di euro: pesa per il 46% il comparto “dolce” (dai biscotti alle brioches, passando per creme spalmabili, confetture, miele e yogurt), per il 40% le bevande (latte, bevande vegetali, caffè, tè, infusi, tisane, succhi di frutta), per il 6% il comparto “salato” (che include prodotti come pane fresco e confezionato, affettati, formaggi, uova), per l’8% la frutta (fresca, secca, disidratata, puree). Andando ad individuare le categorie di prodotto più rilevanti per il mercato, spiccano il latte con un valore di 1,6 miliardi di euro, il caffè (894 milioni), i biscotti confezionati (829 milioni), lo yogurt (834 milioni), le merendine confezionate (593 milioni), la frutta fresca (479 milioni), i cereali da colazione (345 milioni), le confetture (254 milioni) e le fette biscottate (225 milioni). Se consideriamo che, secondo le stime del Monitor Ortofrutta di Agroter i consumi di ortofrutta fresca domestici e fuoricasa valgono nell'ordine di 6 milardi di euro, è chiaro che quelli dedicati alla colazione sono meno dell8%, per cui vi è un ampio margine di miglioramento.


È soprattutto a casa che si consuma la prima colazione: in un mese in media 21,8 volte a casa e 3,4 fuori casa. Piace di più tra le mura domestiche anche a chi fa colazione al bar almeno una volta al mese: solo il 27% ha una preferenza netta per la colazione al bar rispetto a quella a casa.  La riduzione generale degli spostamenti verso il posto di lavoro conseguente ai lockdown e alla diffusione dello smart working, infatti, ha dato alle persone più tempo da dedicare alla colazione. 

Fondamentale per dare l’energia giusta per affrontare la giornata (78%), momento irrinunciabile (67%) e importante per seguire un’alimentazione equilibrata (78%): la prima colazione è un’abitudine consolidata per gli italiani, che preferiscono consumarla a casa quale conseguenza della diffusione dello smart working. La maggior parte (85%) consuma una bevanda e qualcosa da mangiare.

Cresce il fenomeno della “doppia colazione”: un’abitudine di 8 milioni di italiani, soprattutto a casa e poi a scuola o in ufficio. La seconda colazione, fuori casa, è si fa specialmente per stare in compagnia (43%), ma c’è anche chi consuma una prima colazione a casa molto leggera (36%) o per abitudine (21%). In entrambe le occasioni 1 su 2 mangia e beve qualcosa. Queste alcune evidenze emerse dalla ricerca Nielsen “La colazione degli italiani” su un campione di più di 9 mila italiani per conto di Mulino Bianco, storico marchio che da oltre 45 anni accompagna la prima colazione degli italiani con la sua ampia gamma di proposte, oltre 130 referenze, che vanno dai biscotti alle merende, fino ai pani. Un marchio che appassiona gli italiani anche per le proprie raccolte punti, tanto che in ogni casa si stima ci siano in media ben 6 oggetti vinti grazie ai concorsi ideati dal brand, cui l’80% degli italiani ha partecipato almeno una volta (Fonte: Doxa per Mulino Bianco*). Un successo confermato dall’edizione 2023 che, a metà periodo, ha coinvolto 1,3 milioni di famiglie. 

La prima colazione viene consumata prevalentemente seduti a tavola (84%). In quanto tempo? La maggior parte dedica 5-10 minuti (53%), con un 21% di “velocisti”, che la consumano in meno di 5 minuti, mentre il 27% ha tempi più rilassati (oltre 10 minuti). I tempi di preparazione? Meno di 5 minuti per il 33% degli italiani; 37% tra 5 e 10 minuti, solo l’11% impiega oltre 10 minuti. 

Italiani concordi sulla necessità di consumare un pasto completo: l’85% inserisce una bevanda, molto più spesso calda (82%) e qualcosa da mangiare. Tra i prodotti preferiti spiccano biscotti, merendine, fette biscottate, cereali con differenze in base alle età, mentre da bere il latte e il caffè.  La scelta del menù è dettata dall’abitudine: l’83% consuma la stessa bevanda e il 48% gli stessi prodotti. Se guardiamo alle abitudini: il 37% degli italiani preferisce riscaldare i prodotti consumati a colazione, in particolare: cornetti/brioche (19%); pane, pancarré, toast (14%); pane fresco (9%); pancake (7%). Un’altra abitudine irrinunciabile? Inzuppare i prodotti: lo fa il 59% degli italiani. Il 30% del valore della colazione (2,4 miliardi di euro) è generato dal bisogno di "velocità": in questi casi la colazione tipo è molto abitudinaria e pratica, da consumare anche in piedi prima di uscire per recarsi a lavoro. Dietro alle scelte di consumo, soprattutto per le donne più mature, emerge anche una motivazione "responsabile" che vale il 21% della colazione (1,7 miliardi di euro) con una marcata attenzione al profilo nutrizionale e ai benefici dei prodotti consumati. La colazione "rituale" sviluppa il 18% (1,5 miliardi di euro) ed è tipica di chi ama l'abitudinarietà nella scelta dei prodotti da consumare, come una ricerca di rassicurazione. All'opposto la colazione "esplorativa", che ambisce a sperimentare combinazioni di prodotti meno usuali, in Italia vale ancora poco (5%, circa 400 milioni di euro). Non manca ovviamente la ricerca del gusto, con il 13% del valore generato dalla colazione "golosa" (1 miliardo di euro): un bisogno che nasce in particolare dalla popolazione più giovane, che sceglie cibi che assicurino una ricarica gustosa all’inizio della giornata. A chiudere il cerchio, la colazione "coccolosa" con un valore affettivo e di condivisione, più frequente nel weekend, che vale il 13% (1 miliardo di euro). 

Fonte: Mulino Bianco