Nettarine, la settimana parte con il piede giusto

Il produttore riminese Antonelli: «Prezzi su di 0,10/0,20 euro al chilo»

Nettarine, la settimana parte con il piede giusto

Se fino alla scorsa settimana pesche e nettarine registravano consumi in caduta libera (clicca qui per approfondire), da ieri le vendite sembrano essere in leggera ripresa. 
Ne abbiamo parlato con Matteo Antonelli, produttore dell’omonima azienda di Santarcangelo di Romagna (Rimini), che dedica alla coltura un totale di 15 ettari (insieme alle pesche) e commercializza i suoi frutti al Caar di Rimini, oltre che al centro agroalimentare di Treviso e a quello di Parma. 

“Fino alla scorsa settimana la domanda al Caar era ferma perché non c’erano molti turisti in zona – spiega Antonelli a IFN – e forse anche a causa dei prezzi molto alti, i consumatori non si sono sbilanciati negli acquisti. Stamattina, invece, (lunedì mattina, ndr) abbiamo venduto abbastanza bene e i prezzi sono aumentati in media del 5/6% ovvero di circa 0,10/0,20 euro al chilogrammo”.
E continua: “Speriamo che questo trend continui per il resto della settimana: è ovvio che più sarà il prodotto presente sui banchi e più i prezzi tenderanno a stabilizzarsi. E come tutti, saremo obbligati a stare in linea con il mercato”.

L’azienda ha registrato quest’anno un forte calo di produttività per le pesche e nettarine (-50/60%): “In particolare le coltivazioni di Big Top sono state colpite da una gelata che ha fatto abortire i fiori e quindi bloccato lo sviluppo dei frutti”, specifica il produttore.
L’azienda ha dovuto fare i conti anche con volumi ridotti per le albicocche (sempre a causa di una gelata) e, così, per cachi e pere che sono stati colpiti dalla grandine.  “Fortunatamente i nostri terreni non sono stati colpiti dall’ultima alluvione, che ha invece cancellato intere aziende agricole della zona”.

Oltre a pesche e nettarine, l’azienda coltiva albicocco su 6/7 ettari di terreno, 7 ettari sono dedicati ai cachi, 2 ai peri, 4/5 ettari al susino e altri 9 ettari a cereali.