Dal campo
Negli Usa si fanno progressi nella resistenza genetica alla ticchiolatura del melo
Oltre al ben noto gene Vf, si aprono strade interessanti dalle varietà Honeycrisp e Antonovka
La resistenza genetica alla ticchiolatura del melo rimane relativamente rara nelle varietà commerciali di melo ed è una caratteristica sempre più ricercata per limitare i trattamenti fitosanitari. La maggior parte delle varietà che ne dispongono, questa deriva dal gene Vf, che i breeder hanno cercato di incorporare nelle nuove cultivar per quasi un secolo, molto prima che gli scienziati trovassero chiari marcatori genetici che oggi permettono di localizzare il gene con relativa facilità all'interno del genoma del melo.
Ricercatori della Cornell University e dell'Università del Minnesota, come emerge da un articolo pubblicato su sito Good Fruit Grower, stanno collaborando a un progetto per aggiungere altre linee genetiche di resistenza alla ticchiolatura nei programmi di selezione del melo, per rendere la resistenza alla malattia più duratura di fronte all'evoluzione del patogeno. UMN ha rilasciato la viarietà MN80 (commercializzata come Triumph) qualche anno fa, che presenta una doppia resistenza genetica alla ticchiolatura: una determinata dal gene Vf e una ereditata dal suo genitore Honeycrisp.
Il genetista e patologo della Cornell Awais Khan, e i selezionatori dell'UMN, Matt Clark e Jim Luby stanno utilizzando tecniche genomiche avanzate per scoprire i geni candidati che causano la resistenza alla ticchiolatura. Il loro progetto triennale, che si concluderà nel 2025, è finanziato dalla Agriculture and Food Research Initiative del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti. Tra gli obiettivi specifici del progetto c'è quello di capire se Honeycrisp e Antonovka, un gruppo di varietà dell'Europa orientale note per la loro resistenza alla ticchiolatura, hanno lo stesso gene di resistenza alla ticchiolatura e, quindi, lo stesso meccanismo di resistenza. Se i geni sono diversi, sarà possibile allevare una terza forma di resistenza nelle nuove mele.
"Sappiamo che il gene Vf è diverso da Antonovka e Honeycrisp, ma non sappiamo se i geni di Antonovka e Honeycrisp sono gli stessi", ha detto Khan.
Il patologo sta coltivando la ticchiolatura in laboratorio per studiare la variazione genetica nella popolazione del patogeno, perché la comprensione di un patogeno in evoluzione può aiutare i ricercatori a identificare geni di resistenza alla malattia più duraturi per la selezione. È noto come il gene Vf provenga dalla specie Malus floribunda 821, un melo selvatico. Ci sono voluti anni perché i genetisti riuscissero a eliminare i tratti indesiderati del melo selvatico, preservando la sua resistenza alla ticchiolatura, per creare linee di riproduzione commerciali. Invece, Honeycrisp e Antonovka sono già mele diffuse commercialmente, quindi, introdurre il tratto della resistenza alla ticchiolature in nuove selezioni, attraverso queste due varietà, sarà un processo molto più rapido, ha detto Khan.
Khan ha guidato il gruppo di ricerca che ha sequenziato il genoma della Honeycrisp nel 2022 e quello della Antonovka l'anno scorso. Nell'ambito del progetto attuale, il suo team si occuperà della mappatura precisa di entrambi i genomi utilizzando strumenti genomici all'avanguardia. Individuare e differenziare i geni candidati non sarà facile (le mele hanno 17 cromosomi, con circa 45.000 geni), ma Khan è fiducioso di poter determinare se Honeycrisp e Antonovka condividono lo stesso gene di resistenza alla ticchiolatura entro la fine del progetto.
Clark, che ha mappato per la prima volta la resistenza alla ticchiolatura di Honeycrisp durante il suo dottorato di ricerca una decina di anni fa, ha affermato che l'isolamento e la marcatura dei geni di resistenza alla ticchiolatura aiuterà i breeder a sviluppare una resistenza duratura nelle linee di selezione, il che potrebbe essere di grande aiuto per i coltivatori delle regioni del Paese a rischio di ticchiolatura. Ma la resistenza genetica da sola non risolverà completamente il problema della ticchiolatura delle mele, però rappresenta senza dubbio un deciso passo in avanti contro la malattia più importante di questa coltura.
Fonte foto: Regione Emilia-Romagna, scheda avversità: Ticchiolatura del melo