Il meglio di IFN
Negli assortimenti di pere regna l’anonimato ma vince il confezionato
In 3 negozi su 6 ancora tante referenze, ma le chiavi di segmentazione scarseggiano

Concludiamo l’analisi dedicata alle pere nella Gdo, dopo un primo approfondimento su numeri, spazi espositivi e origine delle varietà (clicca qui per approfondire), in cui è emerso un numero di referenze sorprendentemente elevato – soprattutto considerando il periodo stagionale – nella metà dei punti vendita monitorati.
L’analisi di completamento, condotta da Italiafruit News nelle scorse settimane su sei punti vendita appartenenti a insegne diverse nella piazza di Reggio Emilia, ha preso in esame packaging, brand, linee e prezzi.
Tuttavia, nonostante un assortimento ricco per il momento dell’anno, emerge come alcune leve di segmentazione percepibili dal consumatore siano ancora limitate.

Clicca qui per ingrandire la slide
Per quanto riguarda le modalità di vendita, il 43% delle referenze totali è venduto sfuso, mentre il vassoio in cartone rappresenta il 46%. Le vaschette in plastica, invece, coprono appena l’11% dell’offerta.
Le strategie adottate dalle diverse insegne si confermano eterogenee: Esselunga predilige il vassoio in cartone, con ben 10 referenze, mentre Coop e Conad – con 4 referenze ciascuna – affiancano a questa soluzione anche alcune vaschette in plastica e una discreta presenza di prodotto sfuso.
In due delle tre insegne con l’assortimento più contenuto, prevale lo sfuso: è il caso di Eurospar (3 referenze su 4) ed Eurospin (2 su 3). Lidl si distingue per l’offerta più variegata, proponendo tutte e tre le modalità di confezionamento.

Clicca qui per ingrandire la slide
Analizzando la presenza dei brand, si conferma una marcata differenziazione nelle strategie adottate dalle insegne. In Coop, la maggior parte delle referenze è a marchio del fornitore, con solo due proposte a marchio del distributore (MDD). La MDD appare in modo più sporadico anche in Conad, Esselunga ed Eurospar, ma sempre con numeri contenuti. Lo stesso vale per i marchi dei fornitori, presenti con tre referenze in Conad, una in Eurospar e una in Lidl.
Il formato più ricorrente resta comunque il prodotto privo di brand evidenti, che rappresenta il 54% del totale delle referenze rilevate. Questa tipologia domina l’assortimento in Esselunga, Lidl ed Eurospin, dove copre tutta - o quasi - l’offerta, e costituisce la metà delle referenze in Conad. Al contrario, Coop ed Eurospar si distinguono per proporre esclusivamente prodotti a marchio del distributore o del fornitore.

Clicca qui per ingrandire la slide
Spingendosi oltre il brand, è possibile individuare ulteriori elementi di segmentazione negli assortimenti, come la modalità di coltivazione, la provenienza o la fascia di prezzo. Tuttavia, queste caratteristiche risultano ancora poco rappresentate: ben 33 referenze su 46, pari al 72%, non evidenziano alcuna di queste specificità.
Entrando nel dettaglio, solo 3 referenze risultano biologiche, mentre 8 valorizzano la provenienza, suddivise equamente tra 4 IGP e 4 legate al territorio. Le referenze di primo prezzo, infine, si riducono a sole 3 unità, una di queste sempre del territorio.

Clicca qui per ingrandire la slide
Chiudiamo con uno sguardo ai prezzi medi, suddividendo le referenze in base all’origine. In generale, emerge come e pere non siano un frutto a buon mercato, con una media di 4 euro il chilo, ben superiore a quella della frutta in generale.
Le uniche due referenze provenienti da Olanda e Sudafrica risultano le più economiche, con prezzi pari o inferiori ai 3 euro al chilo. Le pere di origine argentina e cilena si collocano invece su una fascia di prezzo più alta, con una media di circa 5 €/kg e picchi che superano i 6 euro. L’Argentina, in particolare, mostra una forte variabilità nei prezzi.
Il prodotto italiano, con 34 referenze su 46 complessive, si attesta su una media leggermente inferiore ai 4 €/kg, con una variabilità di prezzi abbastanza contenuta. Le variazioni vanno da un minimo di 2 euro al chilo, per la referenza più economica, a oltre 5 euro per quella di fascia alta.

Clicca qui per ingrandire la slide
Ha collaborato Giampaolo Ferri. (gc)
