Dal campo
Myrador di Syngenta infonde fiducia ai produttori italiani
Bruno Busin: «Il ToBRFV ha ridotto le superfici a beneficio dei prodotti esteri»
Il Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV) da qualche stagione ha stravolto i piani di produzione per il pomodoro italiano. Soprattutto il grappolo, ritenuto tra le tipologie più suscettibili, ha visto le superfici in notevole diminuzione in tutti gli areali nazionali. Scenario che ha innescato un effetto domino: incremento dei prezzi a causa dei volumi ridotti e campo libero per i competitors meno colpiti, come Olanda, Belgio e Spagna, che guadagnano sempre più quote di mercato.
Il rischio è di perdere un cardine per il comparto del pomodoro italiano. Ma dalla ricerca arrivano le prime risposte concrete e un’ondata di fiducia per i produttori. È il caso del grappolo Myrador di Syngenta che può concorrere a rivitalizzare il comparto e riprendere le superfici perse. Descrive la varietà a IFN Bruno Busin, Product Development Specialist Solanacee Syngenta Vegetable Seeds. “E’ il primo grappolo resistente al ToBRFV introdotto da Syngenta ed è al suo primo anno di commercializzazione; ovviamente è frutto dei nostri programmi di ricerca incentrati sulla resistenza senza compromettere le caratteristiche organolettiche e di struttura della pianta, rispettando gli standard richiesti dalla filiera. Per questo anche Myrador è contraddistinto dal logo “ToBRFV Resistant” che serve come garanzia per i produttori”.
Myrador è stato sviluppato in Sicilia, nel centro di Ricerca e Sviluppo di Acate, selezionato per l’areale di siciliano e non solo, per il ciclo autunno invernale. “E’ una pianta vigorosa - precisa Busin - che sopporta molto bene gli sbalzi termici. Ha un’allegagione costante lungo tutto il ciclo di coltivazione. Le bacche si presentano uniformi, di colore rosso intenso e nonostante la pezzatura importante non hanno problemi di micro-cracking”.
“Inoltre, come detto, non ci focalizziamo solo sulla resistenza; infatti, Myrador presenta un’architettura di pianta che semplifica le operazioni colturali e limita il problema della carenza di manodopera. Rispecchia a pieno l’idea di grappolo moderno. Siamo al primo anno di commercializzazione e abbiamo grandi prospettive”, conclude Busin.
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