Dalla distribuzione
Multicedi: perché ampliare il parco fornitori fa la differenza
Con Annamaria Medici (Responsabile Filiera e Mestieri Ortofrutta) un focus sulla gestione del reparto
Comunicazione e Mdd sono i due principali fattori che compongono la strategia di Multicedi per l’ortofrutta, come avevamo già visto un mese fa (clicca qui per approfondire). Che ruolo hanno invece i prodotti e il parco fornitori? Abbiamo fatto il punto su questi aspetti con Annamaria Medici, Responsabile Filiera e Mestieri Ortofrutta.
L’importanza del parco fornitori
Per differenziarsi dalla concorrenza e incrementare le vendite, l’insegna ha puntato su una valorizzazione sia dei prodotti servizio che di quelli a marchio Igp e Dop. Ma ciò che ha fatto davvero la differenza per valorizzare i prodotti servizio di Multicedi, è stato l’ampliamento del parco fornitoi: “Lo abbiamo aumentato del 30% inserendo nel nostro catalogo nuove zone di produzione che prima non avevamo – dice Medici – questo ci ha permesso di avere il prodotto migliore dalle regioni vocate: quando in un determinato areale ci sono dei problemi produttivi possiamo spostarci in altre regioni, garantendo sempre un’alta qualità”. Due casi emblematici sono stati quelli dei finocchi e fragole: se, prima, la catena era abituata a proporre solo prodotto campano, oggi si appoggia anche su fornitori pugliesi e lucani per garantire una fornitura costante tutto l’anno e dal livello qualitativo elevato.
I prodotti Dop e Igp
Tra i prodotti certificati proposti dalla catena non poteva mancare una referenza locale come la Melannurca campana Igp: “Per questo prodotto collaboriamo con Giaccio Frutta e valorizziamo la melannurca sia sul volantino, riportando alcune frasi del fornitore, che al punto vendita, con l’allestimento dei tradizionali melai per un’esperienza immersiva dei consumatori”.
Un altro esempio di prodotti certificati che ‘spingono’ le vendite è quello del Ficodindia dell’Etna Dop, che è stato valorizzato nei punti vendita con promozioni ad hoc che riprendono l’ambiente di origine, con tanto di frutti esposti su un carretto siciliano, le tipiche pale e il relativo materiale informativo.
Focus sui prodotti
Venendo ai principali prodotti di stagione, la campagna delle mele è stata quest’anno molto positiva: “Nel periodo estivo c’era poco prodotto di stagione e una conseguente buona vendibilità – spiega Medici – Un trend dovuto alle varietà premium, per cui il cliente ha mostrato la propria disponibilità a uscire fuori dagli schemi di percezione della mela come prodotto invernale. Grazie al gusto di frutti come Cosmic Crisp® e SweeTango®, apprezzato da molti consumatori, abbiamo recuperato le vendite di mele in estate e a fine agosto, facendoci registrare un +54% a volume fra marzo e ottobre”.
Per le pere si registra una situazione opposta considerati i volumi scarsi: “Il prodotto disponibile ha visto un incremento del costo medio del 33% - specifica la manager – per questo abbiamo iniziato ad investire sul prodotto Igp”.
Per quanto riguarda gli ortaggi da cuocere, le temperature alte hanno influito sulla qualità dei prodotti. “Abbiamo registrato una forte diminuzione di un nostro localismo come le cime di rapa: con gli sbalzi termici registrati, la qualità del prodotto è stata messa a dura prova e anche se i volumi non mancano, il prodotto non presenta le stesse elevate caratteristiche organolettiche degli anni passati”.
Ha collaborato Alfonso Bendi.
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