More, ottima raccolta ma prezzi deludenti

Un bilancio sui piccoli frutti nel veronese

More, ottima raccolta ma prezzi deludenti

Il clima fresco di maggio e giugno ha favorito la maturazione dei piccoli frutti nel Veronese, con una raccolta abbondante e un prodotto di qualità eccellente. Un po’ meno soddisfacenti i prezzi per le more, la cui raccolta è quasi al capolinea, mentre è appena iniziata quella dei mirtilli e per ora è difficile prevedere come saranno le quotazioni.
“Stiamo finendo le more, che abbiamo iniziato a raccogliere ai primi di giugno – spiega Damiano Valerio, azienda agricola a Raldon, della sezione frutticoltori di Confagricoltura Verona -. Il prodotto quest’anno è bellissimo, grazie alle temperature fresche che ci hanno graziato fino alla fine di giugno. Il prezzo che viene pagato a noi agricoltori, però, è abbastanza basso: la media è di 3,50 euro al chilo, mentre l’anno scorso si arrivò a 4,80 euro al chilo. Certo, i costi di produzione si pagano, ma il margine è basso, considerato che sono aumentati i costi degli imballaggi, dei trasporti e dell’energia. Il problema è che quest’anno c’è stata troppa offerta sia dall’Italia che dall’estero. Del resto, la mora è un frutto facile da coltivare e perciò molti imprenditori intraprendono questa strada. Da pochi giorni abbiamo iniziato, invece, la raccolta dei mirtilli e anche questo prodotto è di qualità superiore grazie alle temperature favorevoli. Non sappiamo ancora quanto saranno quotati, ma pare che i prezzi non siano eccezionali”.

Archiviata, invece, con soddisfazione la stagione delle fragole. “Quest’anno abbiamo avuto delle fragole eccellenti e, facendo un bilancio finale, anche i prezzi sono stati buoni, dato che in media hanno veleggiato sopra i due euro al chilo – spiega Valerio -. Siamo stati avvantaggiati dal fatto che la Germania è arrivata in ritardo con la produzione, a causa del freddo, mentre la Spagna non ha saturato il mercato italiano come solitamente accadeva. L’unico problema è stato la manodopera, non arrivata in tempo a causa dei cavilli burocratici causati soprattutto dal farraginoso sistema del click day. Mi sono salvato solo perché, grazie alle temperature fresche, le fragole sono maturate lentamente e sono riuscito a far fronte al grosso del lavoro con la squadra abituale di lavoratori dell’Est”.
La superficie dei piccoli frutti nel Veronese è superiore ai 200 ettari. Le coltivazioni investite a fragola sono, invece, salite a circa 300 ettari (+4,8%), che rappresentano l’80% della superficie totale in Veneto (370 ettari).

Fonte: Ufficio stampa Confagricoltura Verona