Mercato, dopo Cesena anche Rimini pensa all'orario diurno

Il presidente della Fedagro locale: «Occorre sforzarsi in nome del cambiamento»

Mercato, dopo Cesena anche Rimini pensa all'orario diurno

Dopo che il Mercato di Cesena ha deciso di sperimentare l'orario diurno nel 2024, anche al Caar di Rimini si affronta il discorso. Come riporta il Resto del Carlino di Rimini, Alessandro Marchese, presidente di FedagroMercati Rimini dichiara: "I tempi cambiano. L'orario attuale dalle 4,30 alle 11 del mattino sta diventando obsoleto. Capisco che ci sono abitudini e tempistiche che si fa fatica a stravolgere ma occorrerebbe da parte di tutti fare uno sforzo che guardi a un profondo e necessario cambiamento. Nei mercati si fa sempre più fatica a trovare dipendenti perché l'orario notturno, che comporta grandissimi sacrifici, non è più accettato dalle nuove generazioni. Se fino a qualche anno fa la generazione precedente era in grado di lavorare in azienda, letteralmente, giorno e notte, oggi ciò non si concilia più con la qualità della vita. Tanto meno per i dipendenti".

Un passaggio – sottolinea ancora Marchese – che, a mio giudizio, appare obbligato per gli operatori a fronte del periodo di crisi che stanno affrontando i Mercati italiani: il diurno se, da un lato, rappresenta una risposta ai diversi aggravi che sono a carico delle aziende, come la difficoltà del ricambio generazionale, l’abbattimento dei costi del notturno, l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse energetiche, dall’altro gioca un ruolo fondamentale nella possibilità di costruire nuovi servizi, nell’offrire nuove opportunità commerciali, nella tutela della produzione e delle peculiarità territoriali. Una trasformazione necessaria per affrontare con lungimiranza le sfide della filiera e proporre delle soluzioni che permettano l’ottimizzazione dei costi. Il passaggio all’orario diurno permette, poi, una maggiore sicurezza e controllo dei prodotti commercializzati e di riflesso una migliore qualità del cibo che arriva nelle tavole dei cittadini”.