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Meloni: la qualità è ottima, ma i consumi (per ora) non decollano
Il meteo instabile rende incerta la domanda
La campagna melonicola si sta dimostrando decisamente altalenante, come si evince dalle analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter riferite alle vendite di ipermercati e supermercati nel periodo che va da aprile alla week 23 (prima decade di giugno) del 2024. Infatti, dopo una partenza sprint, con vendite a volume e a valore in deciso rialzo rispetto all’anno passato, +60 e +74 % rispettivamente, il mese di maggio è stato caratterizzato da una contrazione delle quantità vendute dell’11% che sono state bilanciate dall’aumento dei prezzi (+25%), con il risultato che il fatturato della categoria all’interno del reparto ortofrutta è cresciuto (+11%).
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Il progressivo delle prime settimane di giugno mostra ancora un leggero effetto inflattivo (+8%), che tuttavia non è sufficiente per bilanciare a valore l’ulteriore calo delle quantità (-18%).
Ad ogni modo, il progressivo da inizio campagna è tutto sommato soddisfacente, perché a fronte di un leggero calo delle quantità vendute (-5%) c’è stato un aumento del fatturato (+7%), grazie all’incremento dei prezzi al consumo (+13%).
La ragione di questi trend è da ascriversi innanzitutto dall’anticipo produttivo di circa due settimane rispetto all’anno scorso, che ha consentito di disporre già ad aprile di quantitativi apprezzabili. Poi, ovviamente, è entrato in gioco l’aspetto meteo che ha influito direttamente sulle vendite di un prodotto tipicamente estivo come il melone. Una conferma in tal senso ci arriva dall’analisi delle temperature medie mensili rilevate tra il 2023 e il 2024 in Italia, confrontate con quelle del periodo 1991-2020.
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Guardiamo, ad esempio, aprile: nel 2024 le temperature sono state superiori al periodo di riferimento, mentre nel 2023 erano state inferiori a questo un po' in tutta la Penisola (il colore rosso identifica temperature sopra la media, il blu inferiori alla media). Anche a maggio le temperature medie del 2024 sono state - in generale - superiori rispetto al 2023, anche se con un peggioramento al Nord Italia; tuttavia, l’offerta contenuta ha permesso di mantenere le quotazioni su valori in crescita.
Per giugno è disponibile solo il dato del 2023, ma osservando le temperature medie è chiaro come fosse stato un mese decisamente più caldo rispetto al periodo di riferimento e, difatti, giugno dell’anno scorso fu un mese estremamente positivo per le vendite di meloni, mentre l’andamento altalenante di questa prima fase di giugno ‘24 ha inciso negativamente sulle vendite.
Il punto dalla distribuzione e dai mercati
Claudio Fent Addestratore e Ispettore Ortofrutta Unicomm (Selex) ci ragguaglia sulle dinamiche all’interno dei reparti della distribuzione: “Sicuramente l’anticipo produttivo ci ha consentito di attaccare la campagna con maggiore incisività già ad aprile, anche grazie a un livello qualitativo eccellente che è stato fino a ora il minimo comune denominatore. Senza dubbio il meteo altalenante non ci ha consentito di esplorare tutto il potenziale di vendita possibile, tant’è che vendiamo ancora abbastanza bene broccoli e altre verdure da cuocere. Comunque, in linea generale siamo soddisfatti, grazie anche a politiche commerciali che ci hanno permesso di mantenere rotazioni costanti. Adesso entriamo nel vivo della campagna e gli assortimenti si stanno ampliando e se il meteo ci darà una mano avremo sicuramente ottime performance”.
Anche Pietro Terlingo, Responsabile Ortofrutta di Coop Alleanza 3.0, si ritiene soddisfatto per come si è sviluppata fino ad ora la campagna melonicola: “Per quanto ci riguarda registriamo crescite interessanti sia a volume che a valore fin da inizio campagna. Probabilmente l’anticipo ha aiutato in tal senso, ma pure nelle ultime settimane le performance sono interessanti. Dal lato della qualità non ci sono stati particolari problemi, il prodotto è sempre stato mediamente buono. Inoltre, siamo riusciti a sfruttare quei pochi picchi di caldo che ci sono stati finora, lavorando sugli assortimenti e sui prezzi. Per quanto riguarda le tipologie, stiamo notando un migliore andamento del retato rispetto al liscio”.
Spostandoci nei mercati all’ingrosso, più precisamente all’Ortomercato di Milano, Lino Campanella di Italfrutta Distribuzioni ci fornisce i trend in atto nelle ultime sedute mercatali: “Negli ultimi giorni abbiamo riscontrato la carenza di melone retato dall’areale mantovano in concomitanza col passaggio dalla serra al pieno campo, da cui ne è conseguito un rialzo delle quotazioni; al contrario per il liscio c’è stato un eccesso di offerta, che ne ha abbassato i prezzi. Si nota senza dubbio una domanda incostante, determinata da una instabilità delle condizioni meteo; a Milano, ma in generale in tutta la Lombardia, è un mese che piove a giorni alterni. Speriamo che questa situazione possa risolversi nelle prossime settimane, dove si prevede un aumento delle forniture”.
L’opinione dei produttori
“La campagna 2024 finora si sta presentando un po’ complicata – argomenta Maurizio Carbonini, responsabile commerciale di Mantuafruit – soprattutto nelle ultime settimane, quando le vendite sono state tendenzialmente sottotono, un po’ per le condizioni meteo, che ci hanno perseguitato fino a metà giugno, e un po’ per i consumi che non si sono rivelati ottimali per il periodo, a prescindere dall’andamento climatico. C’è un po’ di incertezza su quello che ci riserveranno i consumi nelle prossime settimane, dove si va verso il clou delle raccolte in campo aperto, ma si prospetta un 25/30% in meno di prodotto sulle piante, causato dalle scarse allegagioni e dal ritardo nella maturazione dei frutti. Confidiamo di proiettarci verso una stabilità, prima di tutto meteorologica che possa stabilizzare i consumi sui livelli consoni per il periodo”.
“A livello produttivo – prosegue Carbonini – grazie alla grande attenzione e all’applicazione di tutti gli interventi necessari, siamo riusciti, nonostante le abbondanti piogge, a mantenere le piante in salute e non riscontriamo particolari problematiche fitosanitarie, con il prodotto che si presenta qualitativamente ottimale, consolidando così il trend in atto da inizio campagna”.
Infine, il manager lombardo allarga lo sguardo ai competitor europei: “Quest’anno la concorrenza estera è sicuramente più agguerrita. La Spagna è tornata a essere il nostro primo antagonista, dopo due annate sottotono, costellate da problematiche legate alla siccità, grandini e alluvioni. Quest’anno, invece, non hanno avuto particolari criticità, quindi saranno sicuramente più agguerriti soprattutto sui mercati del Vecchio Continente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo Pierluigi Castello, Direttore Commerciale di Ortofrutta Castello: “Siamo di fronte a una situazione connotata da alcune criticità. Innanzitutto, le vendite non sono regolari, perché, com’è oramai risaputo, il clima fino ad ora non ci ha aiutato, a differenza di un anno fa quando il mese di giugno fu particolarmente positivo grazie alle alte temperature che favorirono i consumi. Invece, ancora in questi giorni è previsto l’ennesimo peggioramento. Al contempo, in campagna, stiamo passando alla produzione in pieno campo e i quantitativi sono contenuti a causa delle allegagioni scarse, ma le quotazioni attuali non sono remunerative rispetto alla produttività espressa dalle piante. Nel breve periodo è previsto un picco produttivo verso la prima settimana di luglio, dove si accavalleranno alcuni trapianti e c’è il rischio di qualche tensione a livello commerciale, che potremmo scongiurare con alte temperature che incentivino il consumo, anche perché la qualità delle produzioni quest’anno è eccellente”. (am)
Questo articolo è stato lanciato in anteprima sul servizio di aggiornamento settimanale su WhatsApp di Nunhems dedicato a melone e anguria (clicca qui per sapere come effettuare l'iscrizione).
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