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Meloni e angurie: cosa accadrà nelle prossime settimane?
Con Bano (Nunhems) una panoramica sugli sviluppi italiani ed europei
Che la campagna meloni 2023 sarebbe stata caratterizzata da una offerta inferiore alla media, era nelle attese dei “big” del settore (clicca qui per approfondire), ma di certo non erano prevedibili le quotazioni che stanno caratterizzando il mercato da inizio giugno a questa parte, soprattutto dopo la conclusione a dir poco in affanno della campagna siciliana. Stessa situazione, con le dovute differenze, anche nel comparto angurie: offerta ridotta e prezzi alle stelle che non accennano a diminuire (per ora).
È quindi lecito chiedersi: i volumi nelle prossime settimane si stabilizzeranno? O proseguirà questa fase di scarsità? Un quesito che abbiamo rivolto a Matteo Bano, Account Manager melone e anguria area nord della divisione sementi orticole di BASF, che ci ha ritornato una panoramica allargata a tutto il vecchio continente: “Sono di ritorno dalla Spagna, dove ho potuto verificare di persona la situazione produttiva del nostro principale competitor, ed effettivamente si sta verificando un calo produttivosenza precedenti, tanto per i meloni quanto per le angurie, con i prezzi al dettaglio che sono schizzati alle stelle. Parimenti, i buyer di diverse catene nordeuropee stanno cercando alternative addirittura dall’altra parte dell’Atlantico, come in Brasile, a dimostrazione dell’eccezionalità della situazione che rimarrà tale per almeno altri 15 giorni”.
“In Italia lo scenario produttivo è pressoché identico: fino a metà luglio i volumi saranno estremamente risicati, per poi aumentare gradualmente nella seconda metà del mese. Per quanto riguarda il proseguo della stagione, è difficile fare previsioni, perché i frutti che raccoglieremo fra un mese stanno allegando in questi giorni e buona parte del risultato dipenderà dall’evoluzione meteorologica nelle prossime settimane. A prescindere da ciò, difficilmente si verificherà un surplus produttivo a causa dell’ormai nota riduzione delle superfici coltivate a melone avvenuto quest'anno, nell’ordine del 15-20%. Se non altro, il modesto carico produttivo sta determinando una qualità eccellente dei frutti in grado di soddisfare i consumatori più esigenti.”
Nell’ultima settimana le quotazioni del melone, a parità di disponibilità, hanno subito una discreta riduzione, questo in conseguenza del maltempo che ha interessato tutta la penisola e ad una generale contrazione dei consumi del prodotto. Situazione analoga per l’anguria, anche se in questo caso si registra l’aumento degli stacchi in alcune aree d’Italia, Sud in particolare.
Proprio il consumo potrebbe essere ulteriormente incentivato dal caldo torrido che secondo gli esperti investirà il continente europeo nelle prossime settimane, mentre da settembre si sentiranno i primi effetti della corrente calda rinominata “El Niño”. “Se così fosse – spiega Bano – si prospetterebbe un agosto particolarmente favorevole per il nostro export, soprattutto per il comparto angurie che storicamente beneficia in questo periodo del termine della stagione spagnola, ma è ancora troppo presto per fare previsioni attendibili”.