Dal campo
Melinda Lab raddoppia e guarda all’estero: obiettivo 28 milioni di euro
Gerevini: “L’innovazione guida le nostre strategie di espansione”

Melinda Lab accelera sull’innovazione e guarda ai mercati internazionali come emerge dalla stampa locale trentina. La divisione del Consorzio Melinda specializzata nella trasformazione della mela in prodotti a valore aggiunto punta a chiudere il 2025 con un fatturato di 28 milioni di euro. Nata nel 2022 in seguito all’acquisizione dell’ex azienda Chini AD – storica realtà trentina con oltre vent’anni di esperienza nei trasformati di frutta – Melinda Lab ha avviato un percorso di crescita industriale e posizionamento strategico.
In soli tre anni il giro d’affari è quasi raddoppiato, passando da 15,7 a 25,5 milioni di euro. «E soprattutto – spiega Paolo Gerevini, direttore Generale di Melinda Lab ed ex numero uno del Consorzio Melinda – abbiamo registrato una media di 4 milioni di EBITDA annui, in linea con gli obiettivi fissati: generare utile e cassa per finanziare l’acquisizione della Chini e, sul piano strategico, allungare la filiera con un’offerta che intercetta nuovi consumatori e valorizza le mele “da industria”».
Un modello che non solo ha ampliato il portafoglio Melinda, ma ha anche aumentato le royalties a favore del Consorzio, rafforzandone il patrimonio. «In questa prima fase – aggiunge Gerevini – ci siamo focalizzati sul lancio di referenze assenti nel listino Chini, come gli squeeze, oggi tra i prodotti a più alta crescita. Poi abbiamo investito sul potenziamento produttivo, aumentando la capacità e il personale da 45 a 75 unità, con focus su R&S, marketing e commerciale».
Ora la sfida è ampliare la gamma e aprirsi ai mercati internazionali con prodotti altamente differenzianti. «Lavoriamo su più fronti: mousse arricchite con frutta secca come mandorle e nocciole, barrette croccanti che combinano frutta essiccata e mele disidratate, fino a mousse realizzate con varietà diverse dalla Golden. L’obiettivo è portare innovazione in ogni formato».
Un impulso creativo che vuole rafforzare anche la presenza sul mercato interno, dove oggi si concentra il 95% del fatturato, ma soprattutto aumentare il peso delle esportazioni. «Puntiamo a triplicare le vendite estere, passando dal 5 al 15% entro pochi anni. Guardiamo con attenzione a mercati ad alto potenziale come Stati Uniti e Giappone. Per entrare in quei canali – conclude Gerevini – servono prodotti distintivi, capaci di fare davvero la differenza». (aa)
Foto apertura: Paolo Gerevini, direttore Generale di Melinda Lab
