Masaf, arriva la beffa della riduzione del contributo sulle polizze agevolate per il 2023

Francia (CIA ER) e Vernocchi (Apo Conerpo): il taglio dal 70% al 40% è una mazzata per l'intero comparto

Masaf, arriva la beffa della riduzione del contributo sulle polizze agevolate per il 2023

Il Ministero dell’agricoltura ha pubblicato il bando per i contributi sulle polizze agevolate delle produzioni vegetali per l’anno 2023. La novità principale è che stabilisce al 40% della spesa ammessa la copertura del costo della polizza sostenuta dall’agricoltore attraverso i fondi pubblici. Il decreto ha fatto non poco scalpore,  perché le aliquote usualmente garantite negli ultimi anni prevedevano un rimborso compreso tra il 60 e il 70% della spesa sostenuta. Si tratta di una ulteriore doccia fredda per le aziende agricole, già sottoposte - in questo periodo - a tante difficoltà. Così abbiamo approfondito con Stefano Francia, presidente Cia Emilia-Romagna quelle che potrebbero essere le ripercussioni sulle aziende sia per la stagione 2023, a cui retroattivamente andrebbe applicata, che per le prossime.

“Sin da subito abbiamo sottolineato quanto questo taglio aggravi la situazione nei campi - precisa Francia - in virtù del fatto che le aziende erano consapevoli di poter ottenere un rimborso del 70%, come stipulato nei contratti assicurativi precdenti ma le carte sono cambiate nel decreto. Ovviamente le aziende sono preoccupate di non poter sostenere i maggiori costi. Come abbiamo precisato anche al ministro Lollobrigida, andare in questo momento, a campagne ampiamente terminate, a chiedere alle aziende di sostenere pesantissimi costi aggiuntivi, a seguito della mancanza di risorse, metterebbe sicuramente in grande difficoltà le aziende e avrebbe come certa conseguenza una forte disaffezione verso questa misura, determinando un crollo del numero delle aziende che scelgono di tutelare il proprio reddito tramite l’assicurazione agevolata”.

Stefano Francia, presidente Cia Emilia-Romagna

Ma il problema, come tiene a precisare a IFN il presidente di Cia Emilia-Romagna, non si limita solo alla campagna 2023.
“I produttori, anche quelli con una forte cultura assicurativa, si sentono disincentivati e per il futuro il rischio è di ridurre il numero di aziende che si tutelano dagli eventi catastrofali. Non dobbiamo permettere di minare la cultura assicurativa dopo tanti anni di lavoro. Per il 2023 riteniamo imprescindibile il sostegno al 70%, perché riuscirebbe a supportare le aziende colpite da calamità. Il rischio concreto è di gravare gli imprenditori di ulteriori oneri che sarebbero proibitivi”.

Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo e di Alleanza Cooperative

Abbiamo sentito in merito alla questione anche Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo e di Alleanza Cooperative.
“Il settore ortofrutticolo è in ulteriore difficoltà a seguito di una decisione inaspettata; il rischio è di indebolire un intero comparto. Le aziende stanno infatti affrontando un periodo complesso - tra disastri climatici e fitopatologie - e ridurre l'agevolazione delle polizze assicurative dal 70% al 40% è un vero affronto. Gli imprenditori si troverebbero ad affrontare oneri imprevisti; uso il condizionale perché non si può pensare di venire meno all’impegno preso e non rispettare quel 70% che i frutticoltori si aspettavano”.

“Nonostante si sia investito sulla difesa attiva, come le reti antigrandine, lo strumento assicurativo resta un elemento imprescindibile per tutelare il reddito delle aziende agricole. Ci sono aziende che si troveranno in grande difficoltà a rispettare pagamenti inaspettati. Pertanto, la prima cosa da fare è capire se è possibile recuperare altre risorse per le stagioni 2022-2023 e avere un quadro chiaro per il 2024”.