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Marca: nel 2023 la Mdd ha raggiunto la quota del 31,5%
Fatturato record dei prodotti a marchio con 25,4 miliardi di euro
Il duplice ruolo della Mdd (Marca del distributore) come sostegno alle famiglie e stabilizzatore di reddito per le imprese partner è stato al centro del rapporto “Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna”, realizzato da The European House - Ambrosetti per ADM - Associazione Distribuzione Moderna, e presentato ieri mattina al convegno inaugurale di Marca by BolognaFiere 2024. Convegno che ha visto gli interventi istituzionali del presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonacini, del viceministro delle imprese e del Made in Italy Valentino Valentini e, con un videomessaggio, del ministro dell'agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, oltre al contributo tecnico del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, di cui diamo conto nella news qui sotto.
Dell'analisi puntuale, sviluppata durante la relazione di Valerio De Molli, managing partner e CEO di The European House - Ambrosetti, vi proponiamo in prima battuta alcuni dati di contorno, ma di grande rilevanza per le filiere di qualità, come quella dell'ortofrutta fresca, ovvero gli 8,5 miliardi di euro il fatturato generato direttamente dalla Distribuzione Moderna attraverso i marchi del distributore con prodotti delle filiere dei prodotti tipici di qualità, di cui rappresentano il 27,2% del totale. Inoltre, i prodotti italiani i marchi del distributore valgono all’estero 4 miliardi di euro, l’8% del totale delle esportazioni internazionali food & beverage di prodotti Made In Italy.
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Ritornando, invece, ai numeri di base, il primo elemento da evidenziare è la quota raggiunta dai prodotti a marca del distributore (Mdd) nel 2023: 31,5% dell’intero giro d’affari del largo consumo confezionato della Distribuzione moderna in Italia, compresi i Discount (nel 2019 era al 28,3%).
Il 2023, infatti, è stato chiuso con un fatturato record per i prodotti Mdd di 25,4 miliardi di euro, a conferma di come la Marca del distributore si afferma come unico canale in crescita, sostenendo l’intero settore del retail alimentare: +332 milioni di euro anche nell’ultimo anno.
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Questi numeri sottolineano l’importanza della Distribuzione moderna sia dal punto di vista sociale, sia come strumento per lo sviluppo delle aziende partner nella Mdd. Dal 2013 al 2022, infatti, la crescita annua del fatturato degli Mdd partner è stata doppia rispetto all’industria alimentare, al netto degli stessi partner Mdd.
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Quindi, valore per il consumatore ma anche per le aziende che collaborano con il retail. “Per comprendere l’impatto fondamentale della Distribuzione moderna e nello specifico della Mdd - ha spiegato De Molli - basta considerare che la MDD coinvolge indirettamente circa 50 sotto-comparti economici e oltre 1.500 imprese del settore agricolo e food (il 92% italiane e il 78% piccole e medie) che producono alimenti commercializzati con la marca dell’insegna della distribuzione moderna.
E ha continuato: “ Gli effetti dell’inflazione e della riduzione dei volumi di vendita colpiscono perciò direttamente il patrimonio di imprese locali italiane che rappresentano la spina dorsale dell’economia del Paese”.
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“La relazione tra i produttori locali di marchi del distributore e Distribuzione moderna”, ha commentato in conclusione Mauro Lusetti, Presidente di ADM - Associazione Distribuzione Moderna, “è fondamentale per lo sviluppo del Made in Italy non solo nel mercato interno, ma anche oltre confine: la Distribuzione Moderna rappresenta un supporto concreto per il processo di internazionalizzazione delle aziende produttrici locali italiane che possono, attraverso i marchi del distributore, far conoscere anche all’estero prodotti e tipicità che rappresentano la cultura e la storia dei territori da cui provengono”.