Dal campo
Mantova: è allarme cimice asiatica sulle pere
Nella provincia lombarda, secondo Coldiretti, danneggiati fino al 100% dei raccolti

È allarme cimice asiatica in provincia di Mantova, con una diffusione che quest’anno sta mettendo in ginocchio gli alberi di pere, sistematicamente fra le colture più ambite dal fitofago alloctono. E a farne le spese, in questa estate anomala in bilico fra temperature record e precipitazioni ultimamente abbastanza diffuse sul territorio, è – al momento nelle province di Rovigo e Ferrara - anche il mais. Trattandosi di una delle principali colture dedicate alla razione alimentare degli animali da reddito, una diffusione anche sul territorio virgiliano sarebbe particolarmente nefasta, con risvolti drammatici sia sulle minori rese in campo che sulle perdite economiche per l’agricoltura e la filiera.
“Quest’anno sta andando molto peggio rispetto al passato – dichiara Pier Paolo Morselli, agronomo, agricoltore di Coldiretti e presidente di Corma, cooperativa ortofrutticola di San Giovanni del Dosso -. La cimice asiatica è particolarmente presente sulle pere e in alcuni appezzamenti si registrano danni del 100 per cento, tenuto anche conto che perdite del 25-30% si sono verificate in primavera per effetto di abbassamenti termici importanti”.
Solo in una cooperativa come Corma, una delle realtà più strutturate del comparto ortofrutticolo in provincia di Mantova, quest’anno il danno da cimice potrebbe addirittura superare il milione di euro, a una prima stima.
E ci sono rischi concreti che, a partire dalla seconda metà di agosto, gli attacchi della cimice asiatica si spostino sulla soia, coltura particolarmente ambita dal fitofago in quanto in grado di fornire all’insetto un apporto proteico in vista dell’autunno e dell’inverno, e sul mais, con danni incalcolabili per la filiera agro-zootecnica.
I metodi di contrasto si stanno di anno in anno spuntando sempre di più. La vespa samurai, un antagonista di fatto naturale, non sta portando i risultati sperati. Allo stesso tempo, sottolinea Coldiretti, il progressivo divieto di utilizzo in campo di prodotti fitosanitari come nel caso dell’Acetamiprid, sta restringendo le soluzioni efficaci per eliminare l’insetto alloctono.
“L’unica misura efficace per il bio-contenimento della cimice asiatica sembra essere la barriera fisica ottenuta attraverso le reti protettive. Non sono infallibili completamente, ma aiutano molto – commenta Morselli -. Dovrebbero rientrare stabilmente fra le misure finanziate dalle Regioni in maniera sistematica, insieme alla creazione di un tavolo permanente fra istituzioni, mondo agricolo ed enti di ricerca per indirizzare gli sforzi verso sperimentazioni efficaci e coordinate a livello nazionale. Altrimenti, il rischio è quello di non avere progetti omogenei e finalizzati a contrastare il fenomeno degli attacchi da insetti”.
A livello nazionale – informa Coldiretti – i danni da insetti alieni ammontano a un miliardo di euro, tanto che Palazzo Rospigliosi ha chiesto l’intervento della commissione Ue per elaborare efficaci politiche di contrasto. (bf)
Fonte: ufficio stampa Coldiretti Mantova
