Manodopera, 40mila lavoratori in più con il decreto flussi

Altri 452mila ingressi per il triennio 2023-2025

Manodopera, 40mila lavoratori in più con il decreto flussi

"Con il decreto flussi approvato dal Consiglio dei ministri il Governo Meloni dimostra di lavorare per promuovere un'immigrazione legale, che può essere favorita solo con regole certe che possano contrastare quella illegale. In questo campo, dopo anni in cui i flussi erano approvati dopo gli ingressi, l'Italia torna a programmare per dare risposte al mondo delle imprese che chiede manodopera, soprattutto nel comparto dell'agricoltura, e, allo stesso tempo, per fronteggiare l'odioso fenomeno della tratta di esseri umani da parte di scafisti senza scrupoli che in questo modo concedono braccia ai caporali che sfruttano chi arriva in Italia". Lo dichiara il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida

"In questo modo - aggiunge il ministro - vogliamo mettere fine alla sbagliata consuetudine dell'uso dei provvedimenti transitori, dando seguito all'analisi dei fabbisogni delle realtà produttive emersi dal confronto con le associazioni datoriali e sindacali. Il nostro obiettivo è ridurre il divario tra flussi di ingresso e fabbisogni del mercato del lavoro, messo in ginocchio anche da scellerati provvedimenti come il reddito di cittadinanza, in modo coerente con la capacità di accoglienza e d'inserimento dei lavoratori stranieri nelle comunità locali". "Inoltre, per l'agricoltura sono previste specifiche quote per i lavoratori che provengono da quegli Stati che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare. Il Governo Meloni lavora, infine, lavora per accordi che prevedano processi di formazione per chi arriva in Italia", conclude Lollobrigida.

IL PLAUSO DI COLDIRETTI

Come richiesto dalla Coldiretti è stato approvato il decreto integrativo al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 dicembre 2022 di programmazione transitoria dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per l’anno 2022, nel quale viene prevista una quota aggiuntiva di 40mila lavoratori stranieri interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a valere sulle domande già presentate nel click-day del marzo scorso. E’ quanto riferisce la Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri anche del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025” definito sulla base dei fabbisogni delle realtà produttive del Paese emersi nel confronto con le associazioni datoriali e sindacali. Fermo il mantenimento delle quote annuali per lavoro stagionale agricolo, sono previsti ingressi anche per l’assistenza familiare e, come più volte sollecitato dalla Coldiretti, anche quote destinate al soddisfacimento del fabbisogno per il settore della pesca.

L’overbooking delle domande di ingresso per lavoro stagionale agricolo che hanno di gran lunga superato le disponibilità del primo Dpcm emanato viene quindi superato grazie - afferma la Coldiretti – alle nuove disposizioni introdotte dal Governo con il DL 20/2023 ed all’attenzione posta sulla criticità della situazione dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone e degli Interni Matteo Piantedosi.  “Una risposta importante con le grandi campagne di raccolta estive di frutta e verdura in atto e nell’imminenza anche della stagione della vendemmia con la necessità di assicurare certezze alle imprese sulla effettiva disponibilità di manodopera”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza che “la pubblicazione del decreto flussi aggiuntivo sia immediata con la concessione delle relative quote partendo dalle domande già presentate dalle Associazioni firmatarie del protocollo del 3 agosto 2022”.

In Italia – sottolinea la Coldirettiun prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle fornendo più del 30 per cento del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier Idos. I lavoratori stranieri occupati in agricoltura – continua la Coldiretti – sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Ma cresce anche la presenza di stranieri – conclude la Coldiretti – alla guida delle imprese agricole con quasi 17mila titolari di nazionalità diversa da quella italiana.

Fonte: Masaf e Coldiretti