Dal campo
Maltempo, dal Lazio alla Romagna i danni sono ingenti
Le drupacee le colture più colpite
Il maltempo con violenti temporali accompagnati dalla grandine si è abbattuto a macchia di leopardo lungo la penisola, dalla Capitale al Veneto fino alla Romagna, con gravi danni ai seminativi e alle piante da frutto come ciliegie, pesche, mele e pere in piena fioritura. E' quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sulla perturbazione che si estende al centro sud causando gravi danni alle coltivazioni. In pochi minuti è perduto il lavoro di un anno – sottolinea Coldiretti - con la grandine che è l’evento più temuto nelle campagne in questa stagione per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni con la perdita dei futuri raccolti.
Una situazione che rischia di far salire il conto dei danni anche nel 2023 dopo che lo scorso anno per effetto del clima anomalo è andato perduto il 10% della produzione nazionale per un valore di oltre 6 miliardi di euro, secondo l’analisi Coldiretti. La pioggia – continua la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma le precipitazioni per ridurre il deficit idrico devono essere continue e di bassa intensità mentre le manifestazioni violente si abbattono su terreni secchi che non riescono ad assorbire con l’acqua che cade e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti e facendo salire il conto dei danni.
I temporali si abbattono, infatti, su una natura in tilt con le coltivazioni ingannate dal clima che – sottolinea la Coldiretti – si sono svegliate e predisposte alla ripresa vegetativa ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che sono ora a rischio. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
L'analisi di CIA
La grandine è arrivata del tutto inaspettata e, come spesso accade in queste situazioni, si contano i danni nelle zone più colpite. Cia-Agricoltori Italiani Imola sta raccogliendo in queste ore le segnalazioni delle aziende agricole nell’areale compreso tra Medicina, Massa Lombarda Sesto Imolese e Conselice, quello che ha registrato fenomeni più intensi e diffusi. Salva, invece, la zona della Valle del Santerno mentre sono state parzialmente colpite Imola e Mordano, ma in maniera più lieve e circoscritta. Difficile, comunque, capire l’entità effettiva dei danni perché su alcune colture come le pere saranno visibili solo tra qualche mese, come spiega il produttore di Sesto Imolese, Manuele Baffè. “In pochi minuti l’interfila dei pereti è stata ricoperta da uno strato bianco di grandine che ha dato subito l’idea della consistenza del fenomeno, anche se l’entità dei danni è ancora difficile da stabilire. La grandine – continua il produttore - ha ovviamente spazzato via una parte dei fiori ma le pere sono nella delicatissima fase dell’allegagione e vedremo solo tra qualche mese quale perdita ci sarà a livello produttivo. Più evidenti e quantificabili i danni al bietolone da seme che ha molte foglie bucate e alla cipolla estiva che è già in fase di accrescimento, anche se siamo in una fase ancora precoce e pensiamo possa riprendersi. Il fenomeno, anche a livello di precipitazioni, non ha comunque avuto la stessa intensità in tutto l’areale. Basti pensare che nel mio podere il pluviometro ha segnato 18 mm di pioggia mentre a soli due chilometri, verso la San Vitale, ne sono caduti 30, quasi il doppio. Purtroppo – conclude Baffè - le precipitazioni che aspettavamo da molti mesi sono arrivate ma davvero in “brutta compagnia”.
Su questa situazione pesa il tema del risarcimento danni perché molti agricoltori devono ancora firmare le assicurazioni agricole: io avevo appuntamento domani e a questo punto valuterò se stipulare una polizza, visto che il rischio è quello di assicurare solo dello scarto”. Il tema delle assicurazioni, anche legato a fenomeni climatici estremi e fuori stagione preoccupa la presidente di Cia Imola, Luana Tampieri.
“Da tempo chiediamo che la campagna assicurativa sia anticipata di almeno un mese, visto che i cambiamenti climatici sono ormai una realtà che richiede un adeguamento a livello di strategia di difesa contro i danni da calamità. Bisogna arrivare prima per consentire alle aziende di essere protette contro fenomeni violenti e inaspettati. In questi giorni, inoltre, ci preoccupa un’altra anomalia climatica fuori stagione: le gelate. Nei prossimi giorni è previsto un brusco calo delle temperature e ricordo che due anni fa sono arrivate proprio a inizio aprile e hanno rovinato l’intera produzione frutticola del territorio".
Fonte: Coldiretti e Cia Imola