Dal campo
“Mai più soli”: la forza della cooperazione come motore del futuro
Apofruit celebra 65 anni di crescita condivisa puntando su innovazione, giovani e sostenibilità

Proseguono le celebrazioni per i 65 anni di Apofruit Italia, che ha scelto di festeggiare questo importante traguardo insieme alla propria base sociale, con eventi significativi, come quello andato in scena venerdì scorso presso lo stabilimento di Altedo, in provincia di Bologna. Il centro, specializzato nella lavorazione e confezionamento di patate, cipolle e pere destinate al mercato del Nord Italia, è stato recentemente oggetto di un importante intervento di ammodernamento. Completamente rinnovato nelle strutture, l’impianto è stato reso più sostenibile grazie all’installazione di pannelli solari e alla sostituzione dell’ammoniaca nei sistemi di refrigerazione con il più ecologico glicole. L'intervento ha previsto anche la realizzazione di un nuovo impianto frigorifero da 2.500 tonnellate, finanziato attraverso i fondi OCM Patate, che porta la capacità complessiva di stoccaggio a freddo dello stabilimento a 17.000 tonnellate. L’intera struttura si estende oggi su una superficie di 62.000 metri quadrati, confermandosi come un punto di riferimento strategico per il comparto ortofrutticolo dell’area.

Un tassello, quello dello stabilimento di Altedo, che conferma come l’innovazione al servizio dei produttori sia parte integrante del DNA di Apofruit Italia. A ribadirlo è stato il presidente Mirco Zanotti, che nel corso dell’evento ha ripercorso le principali tappe della storia della cooperativa: dalla nascita nel 1960 della COF (Cooperativa Orticoltori), alla trasformazione in Apofruit nel 1991, fino al 2003, quando la denominazione diventa Apofruit Italia, a sottolineare l'identità ormai nazionale del gruppo. Oggi la cooperativa conta 2.750 soci produttori distribuiti in 12 regioni italiane, con l’Emilia-Romagna in testa, grazie ai suoi 1.451 soci. Le superfici coltivate ammontano complessivamente a 9.500 ettari, da cui si ricavano circa 150 mila tonnellate di ortofrutta, per un valore medio annuo che si attesta sui 245 milioni di euro.

“Numeri importanti – ha sottolineato Zanotti – a cui si aggiungono i 12 stabilimenti di lavorazione e altrettanti dedicati esclusivamente al conferimento del prodotto. Strutture strategiche per rispondere in modo tempestivo alle esigenze dei soci e alle richieste dei clienti”. Un’organizzazione che, negli ultimi anni, è stata razionalizzata e modernizzata puntando alla massima efficienza: “Abbiamo bonificato 100 mila metri quadrati di coperture in amianto e installato impianti fotovoltaici che ci rendono autosufficienti per circa il 25% del fabbisogno energetico”. Zanotti ha infine ribadito l’importanza di investire sulle nuove generazioni – Apofruit vanta una percentuale di giovani soci superiore alla media nazionale – senza nascondere le sfide che il settore si trova ad affrontare: “Dobbiamo fare i conti con il cambiamento climatico, con la revoca di fitofarmaci essenziali, con le Tecniche di Evoluzione Assistita che faticano a fare passi avanti e con una PAC che sembra voler rallentare proprio quando serve più slancio”.
Su queste criticità non si è sottratto al confronto Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura, Agroalimentare, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, che nel suo intervento ha sottolineato come le istituzioni stiano facendo tutto il possibile per portare in sede europea le istanze del mondo agricolo. “Il percorso non è semplice – ha spiegato – e sarà fondamentale lavorare in modo compatto per ottenere risultati concreti”.
Mammi ha poi rivendicato l’impegno diretto della Regione a sostegno delle imprese agricole locali: “Abbiamo chiuso un bando da 24 milioni di euro per la realizzazione di frutteti resilienti, ma le richieste sono state ben superiori, per un totale di 26 milioni. Per questo metteremo a disposizione ulteriori 40 milioni di euro, arrivando così a investire complessivamente 70 milioni in tre anni. Un segnale concreto – ha concluso – della volontà di accompagnare il settore in una transizione difficile ma necessaria”.

A chiudere l’incontro è stato il direttore di Apofruit Italia, Ernesto Fornari, che ha ripercorso le tappe più significative della crescita della cooperativa, soffermandosi sui progetti che ne hanno segnato l’evoluzione. “Pink Lady e Zespri sono stati i primi veri progetti club che ci hanno fatto comprendere quanto il marketing sia fondamentale nel nostro settore per creare valore al consumo e, di conseguenza, alla produzione. Da parte nostra, ci siamo sempre impegnati per portare innovazioni capaci di generare valore per i soci, e in diversi casi siamo stati pionieri: pensiamo all’introduzione dell’uva senza semi o allo sviluppo della fragolicoltura con varietà di alta qualità”.
Il punto fermo, per Fornari, resta la qualità, “che parte sempre dal sapore: senza gusto, anche i progetti più ambiziosi cadono come castelli di carta. Poi, naturalmente, c’è tutto il capitolo della produzione, oggi sempre più complessa a causa delle molteplici avversità che conosciamo bene”.

Sempre maggiore rilevanza sta assumendo, all’interno del paniere Apofruit, la linea dei prodotti DOP e IGP. Durante l’evento, infatti, sono stati premiati i rappresentanti dei consorzi con cui la cooperativa collabora attivamente: dalla Pera dell’Emilia-Romagna IGP alle Ciliegie di Vignola IGP, dall’Asparago Verde di Altedo IGP alla Patata di Bologna DOP, fino alla Pesca e Nettarina di Romagna IGP. “Questi prodotti d’eccellenza – ha evidenziato Fornari – sono un patrimonio prezioso per la nostra cooperativa e per i nostri soci. E ci ricordano un concetto fondamentale che voglio ribadire: mai più soli. Ogni traguardo che abbiamo raggiunto è frutto di un lavoro di squadra, di una visione condivisa e di una cooperazione reale. Dobbiamo continuare a restare uniti, anche con il sostegno del pubblico, per portare avanti obiettivi comuni. Perché, sebbene siamo ancora piccoli rispetto alle dimensioni del mercato, possiamo con orgoglio definirci una vera cooperativa italiana, presente da Nord a Sud”. Un messaggio che si rifà a uno slogan coniato dal primo amministratore delegato di Apofruit, Romeo Lombardi: “Insieme è meglio che da soli”. Una filosofia che, per Fornari, “racchiude perfettamente lo spirito con cui dobbiamo guardare al futuro di Apofruit Italia”.




