Maas Catania, un weekend da dimenticare

Presidente e operatori a confronto sui danni causati dal blocco dell'energia elettrica

Maas Catania, un weekend da dimenticare

Ieri avevamo già dato notizia (clicca qui per approfondire) del blocco dell'energia elettrica che ha coinvolto il mercato di Catania (Maas) durante l'ultimo weekend. 
Abbiamo voluto approfondire la situazione, per comprendere gli avvenimenti da vicino, cercando di disegnare una prima stima dei danni. Ne abbiamo parlato con il presidente del mercato, Emanuele Zappia e con tre operatori: Nino Grasso di Exquisita, Nunzio Scibilia di Agriservizi e Francesco Guzzanti dell’omonimo box.

“Nell’ultima settimana avevamo già assistito a diversi piccoli stacchi della corrente, fino a quello fortissimo di venerdì scorso, che ha coinvolto due anelli in contemporanea: si è trattato di un evento imprevedibile e dalla difficile gestione nell’immediato”, spiega Zappia a IFN. E continua: “L’impianto è andata completamente in tilt ma nel tardo pomeriggio di venerdì abbiamo fatto partire il gruppo elettrogeno e sabato è stato possibile svolgere un mercato regolare anche se con alcuni disservizi come problemi tecnici ai fusibili, ai compressori e ai meccanismi salvavita”.

I tecnici al lavoro per ripristinare l'energia elettrica

Per trovare il problema tecnico ai cavi dell’alta tensione, il mercato si è affidato a macchinari di ultima generazione: “L’individuazione del problema tecnico non è stata per niente facile: ha richiesto un intervento durato ore e gli operai sono stati costretti a lavorare a 5 metri sotto terra. Verso sera la corrente è stata ripristinata e i danni sembrano essere stati limitati: contiamo un totale di 3-4 segnalazioni su tutti gli operatori mercatali e anche oggi (ieri per chi legge, ndr) il mercato è stato operativo”.

Come specifica Zappia, danni sono stati riscontrati ai macchinari che, con l’assenza dell’energia, si sono accesi-riaccesi diverse volte generando un blocco e, nei casi peggiori, hanno compromesso i loro collegamenti alla rete. “Sulle celle frigo i danni sono stati più limitati – ha detto Zappia – considerato che, anche se spente all’improvviso, per qualche ora hanno mantenuto le temperature a cui erano impostate, alzandosi al massimo di 3 gradi centigradi”.
E conclude: “La dispersione della carica elettrica non è un elemento pianificabile ma abbiamo potuto ricorrere immediatamente ai nostri gruppi elettrogeni di emergenza”.

Passiamo ora la parola agli operatori che hanno vissuto i danni direttamente sulle loro attività.

Nino Grasso di Squisita srl spiega: “Stiamo ancora rilevando i danni ma di sicuro il motore del nostro compressore si è fuso completamente con la corrente presente in maniera intermittente”. Più grave la situazione a livello di prodotti, soprattutto quelli più maturi: “Abbiamo perso 75 quintali di pesche tabacchiere, che sono diventate ‘molli’ e due pedane di funghi, inoltre abbiamo buttato 50 colli di ciliegie”. E aggiunge: “La luce è tornata verso sabato sera e, considerato che il mercato domenica è rimasto chiuso, lunedì abbiamo trovato la ‘frittata’ ”.

Anche Nunzio Scibilia, responsabile commerciale dell'azienda Agriservizi srl segnala danni principalmente sui prodotti: “Abbiamo avuto problemi principalmente sui  prodotti più fragili come funghi bianchi, radicchio e carote con il ciuffo. Anche se i prodotti non sono più idonei per la vendita alla Gdo, riusciremo a collocarli comunque sui mercati rionali e sui dettaglianti, a patto di abbassare i prezzi”. E aggiunge: “Nella giornata di sabato non abbiamo potuto lavorare perché il gruppo di continuità dopo un po’ si fermava. Anche se il mercato dispone di due gruppi elettrogeni per le emergenze, è necessario eseguire controlli periodici per garantirne il funzionamento ottimale. Fortunatamente l’emergenza è avvenuta di sabato, giornata in cui il mercato è più ‘scarico’ degli altri giorni”. 

“Non riesco a capire come facciamo ad accettare disastro del genere nel 2023” dice a IFN il grossista Francesco Guzzanti di Ortofrutta C & G srl. E specifica: “La mia attività è stata colpita a livello di prodotti e commercialmente, dato che non abbiamo potuto realizzare le solite vendite, considerati i danni alle celle frigo. Le celle, infatti, fino a sabato non sono neanche potute andare a temperatura per mancanza del tempo utile a raggiungere la temperatura di esercizio".
In particolare il grossista segnala problemi sulle pere coscia dall’Argentina e dal Cile, sulle pere Abate, sulle fragole, sulle insalate iceberg e sulle mele.
“La maggior parte del prodotto è stata buttata e per quel poco che riusciamo a collocare sul mercato, cerchiamo di ottenerne un minimo di guadagno” dice.
E conclude: “Con le nuove generazioni, si spera di non assistere più a problemi del genere. Sono 30 anni che faccio questo lavoro e avvenimenti del genere non posso concepirli”. 

Interviene infine Marco Cernizza, responsabile della Somaac (associazione dei grossisti ortofrutticoli del Maas): “Il Maas ha parecchi problemi strutturali ben noti (pavimentazione e infiltrazioni di acqua nei tetti) a cui si aggiungono ora i problemi elettrici. La colpa non è dell'attuale amministrazione del mercato ma dell'impresa costruttrice CMC e di chi doveva vigilare sui lavori alla consegna dell'opera”. E conclude: “Dopo il caro energia dell'estate 2022 con bollette triplicate/quadruplicate e la crisi economica che sta attraversando il settore, ora gli operatori ortofrutticoli hanno paura che, con l'aumento della temperatura estiva, possano verificarsi di nuovo questi problemi”.