Dal campo
L'Università della California scopre preziosi alleati per l'agricoltura
La ricerca identifica una nuova specie di nematodi utile nella lotta ai parassiti in campo
Sono utili nella lotta ai parassiti nelle coltivazioni e permettono così di ridurre l’utilizzo di fitofarmaci: sono una nuova specie di nematodi, l’ultima scoperta degli scienziati dell’Università della California – Riverside (Ucr). Invisibili a occhio nudo, ma dalle potenzialità enormi, come riporta la testata greenme.it.
Il nome scientifico è Steinernema Adamsi e hanno l’aspetto di piccoli vermi, che possono eliminare parassiti dalle coltivazioni, agendo in maniera efficace anche nelle zone più calde e umide del pianeta eliminando la necessità dei fitofarmaci.
Gli scienziati dell’Università della California stanno approfondendo l'esame delle loro caratteristiche, mettendo in luce l’efficacia e la facilità di applicazione sulle piante. Come sottolineato, esistono diverse specie di Steinernema ed è importante studiarle poiché ognuna ha le proprie peculiarità e potrebbe dimostrarsi più efficace nella lotta biologica a determinati insetti o in certe condizioni climatiche. Provengono da zone caratterizzate da un clima caldo e umido e questo li rende adatti ad ambienti dove i nematodi dei frutteti disponibili in commercio non sono stati in grado di prosperare.
Ma come agiscono questi nematodi?
Come spiega il team di ricerca, nella prima fase questi invertrebrati vengono immessi nel terreno alla ricerca di insetti da infettare; una volta individuati, entrano in azione attraverso gli orifizi, introducendo nell’ospite batteri patogeni che eliminano l’insetto nel giro di 48 ore, mentre i nematodi continuano a vivere e a riprodursi. I risultati dei test sul campo sono promettenti, al punto tale che gli scienziati pensano che questi vermi possano aiutare in modo concreto il settore agricolo nella lotta ai parassiti.
Le ricerche proseguono nell’ottica di scoprire nuove peculiarità: per esempio, se riescono a sopravvivere ai Raggi Uv o quanti insetti possono eliminare e, infine, se resistono a determinate condizioni climatiche, come la siccità. (gc)
Fonte immagine in apertura: screenshot video Università della California Riverside