L'Ue porge l'altra guancia, semplificazioni nella nuova Pac

Soddisfazione delle associazioni di categoria ma occorre fare di più

L'Ue porge l'altra guancia, semplificazioni nella nuova Pac

Venerdì la Commissione europea ha annunciaoto che sta riflettendo su due capitoli importanti per l'impatto che potrebbero avere sull'agriocltura. Da una parte, prospettando un giro di vite sulle importazioni dalla Russia, dall'altra con al proposta di elimnare tout court l'bbligo di mantenere incolti il 4% dei terreni e di consentire la diversificaizone piuttosto che la rotazionedelle colture. La Commissione, inoltre, ha suggerito di esentare le aziende con meno di 10 ettari - sono il 65% dei beneficiari della Pac, ma coprono appena il 9,6% della superficie agraria utilizzata - dai controlli e dalle sanzioni relative alle misure ambientali. Queste e altre misure saranno discusse dai ministri dell'Agricoltura nel prossimo incontro del 24-25 marzo.

Ettore Prandini

Coldiretti, bene semplificazioni ora rivedere aiuti di Stato

“Le modifiche alla Pac proposte della Commissione vanno incontro a molte delle richieste avanzate dalla Coldiretti verso una maggiore semplificazione e l’eliminazione di alcuni vincoli green che pesano sulle aziende agricole, a partire dall’obbligo dei terreni a riposo, oltre che più flessibilità per gli Stati. Ora, però, è necessario uno scatto in più sulla revisione delle regole per gli Aiuti di Stato, per dare le risposte necessarie alle problematiche delle imprese”.
E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini in merito alla presentazione delle proposte di modifica della Politica agricola comune della Commissione Europea e che saranno all’esame del Consiglio dei Capi di Stato dell’Ue il prossimo 21 e 22 marzo.
E’ senza dubbio positiva l’esenzione dei controlli condizionalità – spiega Coldiretti – per i piccoli agricoltori con meno di 10 ettari, i più colpiti dall’aggravio di inutile adempimenti burocratici. Risponde alle richieste di Coldiretti anche la proposta della Commissione di eliminare dalla norma Bcaa 8 l'obbligo di destinare una quota minima di seminativi alle superfici non produttive (terreni a riposo) o alle caratteristiche (siepi, alberi). Positiva anche una maggiore flessibilità sulla Bcaa 6 la norma per coprire il suolo in periodi sensibili che ha causato notevoli rigidità amministrative e incertezza per gli agricoltori, che spesso fanno riferimento a un calendario agricolo che non riconosce la variabilità del tempo.

Per quanto riguarda la norma Bcaa 7 che impone la rotazione delle colture, la Commissione consente di sostituire la rotazione delle colture, con la diversificazione delle stesse, in modo da consentire agli agricoltori colpiti da siccità – continua la Coldiretti - o precipitazioni eccessive regolari di conformarsi a tale condizione in modo più compatibile con le realtà agricole. Anche sulla Bcaa9 si possono prevedere deroghe per consentire l'aratura per ripristinare i prati permanenti nei siti Natura 2000, nel caso in cui siano danneggiati da predatori o specie invasive.
Un passo avanti rispetto a norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli. Non ha senso impedire agli agricoltori di coltivare quote dei loro terreni, quando poi si è costretti ad importare. E’ importante ricordare sempre che natura e agricoltore non sono in contrapposizione, visto che l’agricoltore è il vero custode di questo grande patrimonio ambientale. Ora serve un atto di coraggio, per rivedere – rilancia Coldiretti - le regole sugli aiuti di stato, anche allo scopo di favorire una moratoria dei debiti necessaria rispetto alle difficoltà che le imprese agricole stanno vivendo. Le attuali regole, come il de minimis, non hanno messo in condizione di intervenire soprattutto su quelle filiere colpite dai fenomeni atmosferici.

Cristiano Fini

Cia, avanti su semplificazione e riconoscimento valore agricoltori lungo la filiera

Si intravede un’Europa intenzionata a semplificare la vita degli agricoltori. Cia-Agricoltori Italiani accoglie così il Pacchetto di misure a revisione immediata della Pac e il Non Paper sul rafforzamento del valore dell’agricoltura lungo la filiera, appena presentati dalla Commissione Ue. 
A una prima lettura, Cia considera entrambi i documenti una risposta concreta al comparto, dopo mesi di mobilitazioni, con la Confederazione impegnata tra bilaterali a Bruxelles e tavoli con le istituzioni nazionali. Per Cia è positivo, quindi, che la Commissione Ue stia passando ai fatti con ulteriori proposte per la semplificazione dell’attuale Pac già nel breve periodo. A riguardo, sotto i riflettori l’introduzione della “volontarietà”, retroattiva dal 1° gennaio, sulle misure della condizionalità più controverse e strategiche, con deroghe e possibilità di inserirle negli ecoschemi. Certo è che gli Stati membri dovranno saper gestire questa maggiore sussidiarietà. 

Piace a Cia anche l’apertura a una Pac più flessibile, viste le emergenze degli ultimi anni, e quindi che siano state inserite più chance di modifica al Piano strategico e snelliti monitoraggio e controlli, esonerando le aziende piccole, sotto i 10 ettari. Il Non Paper, poi, riflette la lunga battaglia di Cia sul riconoscimento del valore degli agricoltori lungo la filiera agroalimentare. Interessante l’ipotesi di un Osservatorio, come proposto dalla Confederazione, su costi di produzione, prezzi e margini; il rafforzamento dei Contratti e il potenziamento delle Organizzazioni di produttori (Op) con le modifiche previste sull’Organizzazione Comune del Mercato (OCM) per migliorare l’aggregazione e correggere gli squilibri. “L’agricoltura del futuro è sempre più europea e Bruxelles ci vedrà sempre più spesso. Dobbiamo lavorare a braccetto, e rapidamente, su misure e strumenti davvero rispondenti alle esigenze dei nostri produttori -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-  e in equilibrio con la transizione green che la nostra agricoltura non vuole certo abbandonare. Il processo di semplificazione della Pac è appena cominciato, seguiremo passo dopo passo, perché si può fare di più. Non è da oggi, poi, che spingiamo sull’urgenza di vera equità lungo la filiera; quindi, ben venga il Non Paper come leva per affrontare la questione, rafforzando anche la direttiva sulle pratiche commerciali sleali”. (aa)

Fonte foto apertura: Pagina ufficiale Instagram Parlamento europeo in Italia

Fonte: Ufficio stampa Coldiretti e Ufficio stampa Cia