«L'ortofrutta deve tornare ad essere strategica»

Le parole del ministro Lollobrigida a Macfrut

«L'ortofrutta deve tornare ad essere strategica»

La prospettiva è quella che ci auguriamo tutti: “L’Italia deve tornare a svolgere un ruolo strategico internazionale creando sinergie virtuose con i Paesi in via di sviluppo”. Con queste parole, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ieri ha presenziato all’inaugurazione della 40esima edizione di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta in programma a Rimini Expo fino a domani. A presentare la cerimonia d’inaugurazione Simona Ventura.

Ha poi proseguito: “I numeri di Macfrut 2023 fotografano un evento in costante crescita per presenze di imprese, espositori e ricercatori che portano innovazione in agricoltura. Chi arriva qui per vendere i propri prodotti spesso riparte avendo fatto più acquisti che vendite perché qui trova eccellenze nazionali di cui dobbiamo andare orgogliosi. Lo sviluppo del nostro comparto passa dalla tutela di un sistema produttivo capace di rimuovere alcune situazioni che in passato lo hanno penalizzato. Veniamo da un periodo in cui alcune certezze che davamo per scontate hanno dimostrato di non esserlo, pensiamo alla pandemia, prima e alla guerra in Ucraina, poi. Occorre rimettere al centro le imprese con scelte concrete, con un sano pragmatismo per la sostenibilità ambientale che garantisca, al contempo, la sostenibilità economica a garanzia di equità sociale”.
Parlando proprio di sostenibilità, il ministro ha evidenziato che il termine è troppo spesso abusato nel nostro settore. “La sostenibilità non deve e non può essere solo ambientale ma anche economica. Come ministero stiamo facendo uno sforzo importante improntato al dialogo per creare un sistema che sostenga un’agricoltura realmente sostenibile in tutti i sensi”. 

Il presidente della fiera, Renzo Piraccini, ha brevemente ripercorso l’incredibile storia di Macfrut, nato nel 1984 a Cesena, per poi spostarsi a Rimini nel 2015. “Oggi inauguriamo un’edizione di svolta per la fiera e più in generale per la filiera ortofrutticola: abbiamo raggiunto risultati straordinari, frutto di un grande gioco di squadra. Ci siamo dimenticati di quanto siamo bravi in Italia quando lavoriamo assieme; questo ci dimostra che non solo Germania o Spagna possono fare cose straordinarie. È un piccolo miracolo quello che abbiamo raggiunto con Macfrut, un miracolo di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi; la presenza delle tre organizzazioni del mondo agricolo, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, ci conforta nella realizzazione di una manifestazione all’altezza di questo settore”.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno poi preso la parola anche i rappresentanti delle principali associazioni agricole, Ettore Prandini (Coldiretti), Cristiano Fini (Cia) e Massimiliano Giansanti (Confagricoltura). Il presidente di Coldiretti ha dichiarato: “E’ necessario sostenere gli sforzi per l’innovazione delle imprese, dall’agricoltura 4.0 alle nuove tecniche genetiche NBT per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ridurre i costi, sostenere la competitività e la redditività. Fondamentale, inoltre, è colmare il gap infrastrutturale del Paese sul piano della logistica, che fa perdere opportunità al made in Italy in un mercato come quello ortofrutticolo fortemente orientato all’export”.

“Per Cia - ha commentato il presidente nazionale Cristiano Fini - Macfrut rappresenta da anni il momento clou per fare approfondimenti scientifici e coinvolgere istituzioni, esperti, tecnici e produttori intorno ai progressi della ricerca e della transizione verde, sfide che il comparto ortofrutticolo deve essere in grado di cogliere, partendo dallo sviluppo di tecnologie per la bioprotezione in agricoltura, fino all’introduzione di pratiche per la cattura di carbonio nel suolo. Ambiti - ha concluso Fini - che richiederanno sempre più risorse e sperimentazione, oltre a un contributo importante delle organizzazioni agricole nel dare supporto agli operatori del settore. Cia, con partner mirati, si sta impegnando da tempo a garantire”.

Infine, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha sottolineato: “Macfrut è un’occasione unica per il nostro Paese e un punto di riferimento per tutti i professionisti della filiera ortofrutticola in Italia e all’estero. Qui si manifesta la forza e la potenzialità del settore ortofrutticolo, così importante nella nostra agricoltura e per la nostra economia: oltre 14 miliardi di valore della produzione, circa un quarto di tutta la produzione agricola italiana. Prodotti ancora oggi unici, non riproducibili altrove, apprezzati ovunque nel mondo per le loro qualità e bontà, simbolo del migliore Made in Italy agricolo e agroalimentare”.


Sul peso del settore nel commercio estero ha posto il suo focus il Presidente dell'ICE, Matteo Zoppas. “Secondo i dati del 2022, circa 60 miliardi di esportazioni provengono dal settore agroalimentare e il 10% di queste, circa 5,6 miliardi, arrivano dal settore dell’ortofrutta. Dato che conferma l’Italia come il terzo paese a livello europeo e il decimo a livello globale, con una quota export del 2,8%. Dei risultati importanti, soprattutto visti gli ultimi due anni segnati da sconvolgimenti mondiali come la pandemia e il conflitto in Ucraina”.

Parola infine alle due regioni di riferimento per il Macfrut 2023. Prima di tutto la Calabria, partner dell’edizione 2023 della Fiera. “Siamo qui con orgoglio, forti di produzioni di eccellenza – ha detto l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo -. La scelta di stringere una partnership istituzionale con Macfrut ha come base un obiettivo ambizioso: assicurare ai produttori calabresi una vetrina prestigiosa e, al tempo stesso, definire strategie di crescita che facciano della nostra terra, scrigno di biodiversità e grande qualità, un ponte tra l’Italia e gran parte dell’Europa ed i mercati mediorientali”. 
Infine, Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna: “L’ortofrutta rappresenta un grande patrimonio economico e sociale, una delle filiere che contribuisce di più sul piano occupazionale e che ogni giorno porta cibo di qualità sulle nostre tavole. Serve un piano strategico per mantenere produzioni di qualità e un reddito adeguato per gli agricoltori. Il sistema frutticolo sta attraversando una fase difficile, dovuta soprattutto agli effetti dei cambiamenti climatici. Serve un’azione strutturale di rilancio del comparto a livello nazionale. La regione Emilia-Romagna è a fianco delle imprese”.