Dal campo
L’esposizione alla luce bianca aumenta i composti fenolici nelle mele
Uno studio dimostra le potenzialità del trattamento post-raccolta
Una mela al giorno toglie il medico di torno! Quante volte lo abbiamo sentito da bambini e non solo. In effetti le mele sono tra i tanti frutti che si rivelano un toccasana per la salute. Le pomacee sono altamente nutrienti, grazie all’elevato contenuto di minerali, acidi grassi, zuccheri, aminoacidi e antiossidanti.
Ma sono soprattutto i composti fenolici, metaboliti secondari, che vengono associati ai benefici per la salute dell’uomo. Fra questi, la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, l’inibizione delle tossine epatiche e la prevenzione del diabete di tipo 2. Senza dimenticare che contribuiscono anche alla definiizone delle caratteristiche del frutto e alla sua shelf-life. Sul piano tassonomico si suddividono in acidi fenolici, flavonoidi, stilbeni, tannini, lignani e cumarine.
Ma la produzione di composti fenolici può essere indotta dall’esterno?
A quanto pare, si. Infatti, recenti studi stanno dimostrando come l’impiego di luce bianca durante la fase di stoccaggio del frutto influenza il contenuto fenolico. L'esposizione alla luce bianca (con un'intensità di 4 w/m2) sulle mele aumenta l'accumulo di varie sostanze fenoliche e dei flavonoidi totali nelle mele in post-raccolta.
Per studiare specifici composti fenolici che modificano le caratteristiche dei frutti durante la conservazione, sono stati analizzati i metabolomi (l'insieme di tutti i metaboliti) delle mele esposte alla luce bianca per 5 giorni dopo la raccolta. È stato notato un incremento notevole di metaboliti accumulati in modo differenziale, inclusi molti composti fenolici. Al momento di tratta di un processo che deve essere ancora testato su larga scala ma che potrebbe rivelarsi importante per il trattamento delle pomacee in post-raccolta, considerando anche i costi contenuti del processo.
Fonte: Post Harvest