Le strisce fiorite aumentano la produzione di mele

Uno studio dell’Università di Reading certifica un incremento delle rese pari al 7%

Le strisce fiorite aumentano la produzione di mele

La Biodiversità è divenuta a tutti gli effetti un pilastro della sostenibilità, come si può evincere a livello europeo dall’approvazione del Nature restoration law e dalla introduzione all’interno della certificazione Global Gap di uno standard dedicato a questa tematica. 
L’importanza per l’ambiente è evidente, ma spesso ci si interroga su quali possano essere gli effetti all’interno dell’ecosistema agricolo. Una risposta a questa domanda ci arriva da una ricerca condotta dall’Università di Reading, e ripresa dalla testata Fruitnet, che ha verificato le ripercussioni, in termini produttivi, dall’introduzione di una striscia fiorita ai margini di un meleto.

All’atto pratico la striscia, composta da un mix di fiori selvatici, è larga 5 metri e delimita il perimetro del meleto, ma sono in atto altre ricerche dove la fascia floreale è seminata direttamente tra i filari.
Così facendo si crea un ambiente favorevole per gli insetti, fra cui, quelli predatori dei parassiti del melo, che possono così limitare con maggiore efficacia l’insorgere di infestazioni dannose per la produzione.
I dati, infatti, mostrano un incremento della produzione di mele di 1° qualità del 7% e solo il 48% degli alberi ha presentato danni ai frutti, rispetto all’80% nei frutteti senza fiori.

Gli afidi sono stati i parassiti maggiormente interessati dall’introduzione di queste strisce floreali, ed è sicuramente una notizia interessante visto e considerato la penuria di principi attivi in grado di controllarli con efficacia. In particolare, i meli vicini ai bordi delle strisce avevano oltre un terzo in meno di possibilità di subire danni ai frutti, anche durante il picco delle epidemie di afidi. Inoltre, si sono osservate riduzioni significative delle colture danneggiate fino a 50 metri dai frutteti “floreali”. 

“Seminare le strisce fiorite ai margini del frutteto è un modo sostenibile per prevenire danni ai raccolti, poiché riduce la dipendenza dagli insetticidi”, spiegano i ricercatori inglesi, che evidenziano come: “semplici misure di conservazione come questa, non solo aumentano la biodiversità complessiva all’interno dell’ambiente, ma favoriscono tutti i vari “alleati” dei nostri frutticoltori, come gli insetti pronubi, piuttosto che quelli parassitoidi, con un effetto positivo tangibile a livello produttivo”.(gc)

Clicca qui per iscriverti alla Newsletter quotidiana di IFN