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Le proteine tolgono spazio alla dieta equilibrata
Fagioli, frutta secca e avocado sono gli ortofrutticoli proteici più noti
I trend di consumo, come sappiamo, incidono in modo sensibile sulle vendite dei prodotti esposti sugli scaffali dei supermercati, ed è ormai assodato che le linee proteiche sono una tendenza consolidata, basta guardare quante nuove proposte sul tema nascono da un giorno all’altro. Per tale motivo, attraverso il Monitor Ortofrutta di Agroter, abbiamo voluto affrontare la questione da più punti di vista, partendo da quello oggettivo e relativo al contenuto di proteine di una serie di prodotti ortofrutticoli. I risultati sono stati pubblicati l’11 luglio (clicca qui per approfondire).
Poi, la ricerca è continuata esplorando il percepito del consumatore, confrontando le risposte ad alcune affermazioni poste per la prima volta nel 2020 e ripetute nel 2023 dal Monitor Ortofrutta di Agroter su un campione rappresentativo dei responsabili acquisti nazionali. I risultati evidenziano come gli intervistati privilegino una dieta bilanciata (62% che la pone al primo o secondo posto), anche se con una percentuale in flessione di 7 punti rispetto al 2020. Parimenti, cresce del 2%, la quota di intervistati che cerca di avere una dieta a basso contenuto di grassi e a basso contenuto calorico, mentre cresce di ben 4 punti la percentuale di coloro che cercano di avere una dieta a basso contenuto di carboidrati. Relativamente alle proteine, invece, si riduce di un punto la quota di coloro che prediligono una dieta a basso apporto proteico. In effetti, tra le tendenze alimentari – spesso suggerite da nutrizionisti e blogger – si spinge per una sostituzione tra macronutrienti, sfavorendo l’assunzione di carboidrati complessi a favore dei grassi, ma soprattutto delle proteine.
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Una piccola conferma sulla crescente predilezione per il macronutriente che “costruisce” i nostri muscoli deriva da un’altra risposta da cui si evince, in modo indiretto, l’importanza delle proteine nel percepito dei responsabili acquisto.
Analizzando i risultati per l’affermazione “cerco di avere una dieta a basso contenuto di proteine”, si può notare un aumento di 7 punti percentuali nella quota di intervistati (53%) che la posiziona in ultima posizione nell’ordine di importanza per la dieta alimentare.
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Infine, agli intervistati è stato chiesto di ordinare dieci prodotti ortofrutticoli, selezionati, dal più ricco di proteine a quello meno ricco di proteine. Tra quelli considerati a più alto contenuto proteico, troviamo legumi e frutta secca nelle prime posizioni, come era intuibile. Considerando solo la prima posizione, i fagioli sono in testa alla classifica con il 36% delle risposte, ma cedono il passo alle noci sommando i dati delle prime tre posizioni (58% vs 62%).
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Sono interessanti i risultati per avocado e asparagi, rispettivamente con il 27% e il 17% degli intervistati che li considera ad alto contenuto di proteine (somma dei voti 1, 2 e 3), per cui si rileva una buona corrispondenza tra percepito del consumatore e l’effettivo contenuto in proteine (clicca qui per approfondire).
In modo opposto, delude l’aglio, che si classifica all’ultimo posto tra i prodotti proposti per apporto proteico, quando – in realtà – ha una concentrazione del macronutriente doppia rispetto ad avocado e asparagi.
Dall’analisi condotta emergono comunque opportunità per tutti i prodotti se, parallelamente alla vendita, si accompagnasse anche una comunicazione opportuna, per far conoscere tutte le caratteristiche di interesse dei diversi ortofrutticoli.