Le fragole protagoniste nella dieta della longevità

Dal consumo di queste bacche derivano benefici metabolici e cognitivi

Le fragole protagoniste nella dieta della longevità

Tutti noi conosciamo il detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Secondo un recente studio condotto dall’Università di Cincinnati nell’Ohio sembra, però, che ci sia spazio per un altro frutto nella ricetta della salute, la fragola. Il consumo quotidiano di questo frutto può, infatti, prevenire il rischio di demenza nelle persone di mezza età.

Qualche anno fa, il team guidato da Robert Krikorian, professore emerito del dipartimento di psichiatria e neuroscienze comportamentali dell’UC College of Medicine, aveva già scoperto che il consumo giornaliero di mirtilli apporta simili benefici alla persona, riducendone il rischio di demenza con il protrarsi dell’età. “Ora possiamo affermare che sia le fragole che i mirtilli contengono antiossidanti, come gli antociani, a cui sono stati associati una serie di giovamenti per la salute, come i miglioramenti metabolici e cognitivi - ha affermato Krikorian - ci sono dati epidemiologici che suggeriscono che nelle persone che consumano regolarmente fragole o mirtilli si riscontra un rallentamento del declino cognitivo con il trascorrere degli anni”.

Lo studio, durato 12 settimane, ha preso in considerazione un campione di 30 pazienti in sovrappeso di età compresa tra i 50 e i 65 anni, con disturbi lievi di declino cognitivo. Alla metà del campione è stato è stato somministrato un integratore da 13 g di fragole in polvere, contenente 36,8 milligrammi di antociani, derivanti da 130 grammi di fragole intere, mentre l’altro gruppo ha ricevuto una soluzione placebo dalle stesse caratteristiche gustative ma con nessun contenuto di polifenoli. Nel dettaglio, la ricerca ha analizzato gli effetti dell’assunzione sulle misure di abilità esecutiva, accesso lessicale, funzione della memoria verbale e non verbale ed interferenza nella memoria, sottoponendo i pazienti a diversi test. Dall’analisi è emerso che il gruppo che ha assunto l’integratore a base di fragole ha registrato una diminuzione dell’interferenza della memoria nonché dei sintomi depressivi, benefici che lo studio ha attribuito proprio alla presenza delle antocianine nelle fragole, dalle spiccate azioni antinfiammatorie.   

“La riduzione dell’interferenza della memoria si riferisce ad una minor confusione di termini, semanticamente correlati in un test di apprendimento di una lista di parole”, ha dichiarato Krikorian. Gli esperti ritengono che questo fenomeno si rifletta generalmente in un miglioramento delle capacità esecutive. Non per ultimo, i pazienti che hanno assunto l’integratore hanno mostrato una significativa riduzione dei sintomi depressivi, che secondo Krikorian può essere ricondotta ad una maggiore capacità esecutiva, la quale permetterebbe un miglior controllo emotivo ed una migliore capacità di affrontare le situazioni nonché di risolvere i problemi.