Dal campo
Lavoro in ortofrutta, serve un cambio di paradigma
Gianni Spinetti (TOP Melon): “Il vero problema non è trovare persone, ma formare figure qualificate”

Nei giorni scorsi abbiamo affrontato il tema della carenza di manodopera nel settore ortofrutticolo, con un focus sulla filiera di meloni e angurie. Si tratta di una criticità strutturale che impone alle imprese uno sforzo crescente per assicurare continuità produttiva, qualità e sostenibilità.
Il tema è stato approfondito anche da Gianni Spinetti, titolare di TOP Melon, durante la recente Diretta IFN dedicata al melone (clicca qui per rivedere la diretta). Un intervento che ha ampliato la prospettiva, spostando l’attenzione dalle sole difficoltà operative a una riflessione più ampia sulla gestione strategica delle risorse umane.
“Le criticità legate al personale sono quotidiane – ha spiegato Spinetti – e abbiamo capito che serve un cambio di paradigma: non possiamo più limitarci a subirle, dobbiamo imparare a governarle. Solo così possiamo garantire un futuro sostenibile alla nostra azienda.”

Un futuro che, secondo l’imprenditore, si costruisce a partire dalle persone. La vera sfida, non riguarda “solo” la manodopera generica, ma figure qualificate in tutti i reparti, dalla produzione al magazzino, dal commerciale all’area tecnica. “Nel nostro caso – ha aggiunto – riusciamo a garantire lavoro per 12 mesi l’anno. Il vero problema non è trovare persone, ma trovare personale competente, in grado di gestire situazioni complesse senza mandare in crisi l’organizzazione. È fondamentale costruire basi solide con politiche del personale lungimiranti.” Spinetti ha anche sottolineato una dinamica penalizzante per il settore ortofrutticolo: la concorrenza con altri comparti economici, spesso più attrattivi in termini salariali.
“Per anni l’ortofrutta ha assorbito quella che potremmo definire ‘manodopera di scarto’ di altri settori. Questo approccio non è più sostenibile: servono retribuzioni più competitive e contratti stabili, come quelli a tempo indeterminato. Non sono la soluzione a tutto, ma danno sicurezza e aiutano a trattenere i collaboratori.”

Da parte sua, TOP Melon ha avviato un percorso di rafforzamento del capitale umano, attraverso strumenti concreti e un dialogo costante con i dipendenti per individuare margini di miglioramento.
“Non è un processo immediato – ha concluso Spinetti – ma è una scelta inevitabile se vogliamo garantire un futuro alle nostre imprese, costruite con sacrificio. Chi non saprà evolversi rischia di chiudere nel giro di pochi anni. E attenzione: non è un problema solo dei produttori, ma di tutta la filiera.”
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