L’ Alternaria fa la “festa” al pomodoro

Il clima umido ha peggiorato il quadro fitosanitario

L’ Alternaria fa la “festa” al pomodoro

In queste settimane abbiamo parlato della recrudescenza di alcune fitopatologie causate dal clima “anomalo” che ha messo sott'acqua l’Italia; pioggia incessante e umidità hanno creato l’habitat ideale per gli attacchi fungini. Come la Peronospora (approfondisci l’articolo), anche l’Alternaria sta creando apprensione tra i produttori, in particolar modo per i coltivatori di pomodoro. 
Sono proprio le piogge incessanti che, attraverso gli schizzi prodotti, possono veicolare il fungo che si trova nei residui colturali infetti; anche se, ovviamente, questo non è l’unico mezzo con cui il fungo può propagarsi.

Fonte: Dr. Parthasarathy Seethapathy, Amrita School of Agricultural Sciences, Bugwood.org

Già in diversi areali italiani, soprattutto al centro-sud, l’alternaria ha avuto una recrudescenza ma, adesso, arriva il periodo più ostico, dove le temperature aumentano e, dopo un periodo particolarmente piovoso, come quello che ci siamo lasciati alle spalle, i danni possono essere gravi, soprattutto in ambienti umidi in cui l’aerazione è limitata. Solitamente le condizioni ideali per l’alternaria sono temperature che oscillano tra 25 e 30 C° con elevata umidità ambientale, ma ciò che aumenta il rischio di contagio è la capacità dell’agente patogeno di permanere nei residui colturali anche per un anno. 

Fonte: Yuan-Min Shen, Università Nazionale di Taiwan, Bugwood.org

Sintomatologia
I sintomi non risparmiano nessuna parte della pianta: principalmente vengono colpite le foglie più longeve, che mostrano lesioni circolari necrotiche e anche sul fusto si possono notare macchie che possono causare la morte della pianta. Vengono colpiti anche i frutti che mostrano necrosi che tendono a ricoprirsi di fuliggine creata dal micelio; quindi, il prodotto non è più commercializzabile.

Fonte: Clemson University - USDA Cooperative Extension Slide Series

Come contrastare l’Alternaria
L’azione principale per fronteggiare questa fitopatologia è la prevenzione attraverso l’eliminazione dei residui colturali potenzialmente infetti. Ovviamente occorre anche disinfettare gli attrezzi di lavoro e favorire l’areazione intrafila trapiantando la piantina ad una distanza adeguata e attuare il lavoro di sfemminellatura delle piante.

Fonte foto d'apertura: By Michal Maňas - Own work, CC BY 4.0