Dal campo
Lago d'Oro, nel Fucino una realtà d'eccellenza per gli ortaggi
Il centro di condizionamento è tra i più grandi d'Europa
É una storia lunga ed articolata quella dell'azienda Lago D'Oro di San Benedetto del Marsi (L'Aquila), specializzata nella produzione di ortaggi del Fucino.
Arrivata oggi alla seconda generazione, l'azienda nacque nel territorio napoletano per poi trasferire le sue attività nel Fucino nel 1988. A seguire una presentazione fornita da Confagricoltura L'Aquila.
Breve storia di famiglia
Nostro padre Domenico, con il fratello, alla fine anni Settanta gestiva una piccola azienda agricola e commercializzava carote ed altri ortaggi a Castellamare di Stabia (Napoli). Intrattenendo rapporti commerciali con i produttori del Fucino fu folgorato dalla bellezza del posto, dalla fertilità della terra e dalla prospettiva di incrementare la produzione di ortaggi, introdusse la coltivazione dei fiori e, successivamente, la coltivazione dei pomodori da industria, oltre ai tradizionali ortaggi della piana: patate, carote e altre verdure.
Per molti anni fece il pendolare tra il Fucino e Castellamare di Stabia ma nel 1988 decise di traferire definitivamente tutta la famiglia.
Eravamo adolescenti,: Francesco solo 5 anni, noi tre fratelli non fummo contenti soffrimmo la lontananza dalle amicizie, dalle scuole, dal quartiere, dai parenti, dal Napoli e dallo stadio; qui per noi era tutto nuovo e faceva freddo.
Dopo le superiori ed il servizio militare Francesco continuò gli studi mentre noi tre ci insediammo in azienda. Il finocchio fu una scoperta casuale e fu subito amore: nel Fucino non era tra le coltivazioni tradizionali, tanto che nostro padre doveva ospitare squadre di raccoglitori che venivano dalla Capitanata (Foggia) perché qui gli operai non erano specializzati in questa raccolta. In seguito, Catella e Francesco continuarono il commercio all’ingrosso dei fiori mentre con Nicola sposammo questo straordinario ortaggio.
Dopo un periodo di messa a punto in un piccolo magazzino dove auto-costruimmo le macchine per il lavaggio e confezionamento in cassetta, comprammo il capannone di un ex allevamento e lo trasformammo nell’attuale centro di condizionamento.
Con la crescita della commercializzazione ci fu un ampliamento della dimensione dell’azienda con acquisti ed affitti dei terreni, oltre che la creazione di una rete di produttori (del Fucino, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria) riuniti in cooperativa. Si rese quindi necessaria la costruzione di un centro di Condizionamento.
Il nuovo centro di condizionamento
Questo stabilimento è tra i più grandi d’Europa, ha una capacità di lavorazione di 150 tonnellate al giorno con turno continuo per 365 giorni l’anno, opera su una superficie coperta di 6.000 mq ed occupa attualmente 130 dipendenti di cui 80 sulla linea di lavorazione e 50 in campagna. Nel nuovo impianto contiamo di arrivare a 200 dipendenti di cui 140 sulla linea di lavorazione e 60 in campagna.
Il complesso produttivo è innovativo nelle macchine selezionatrici nelle linee di lavorazione, mentre nell'ambiente lavorativo è stata ripristinata la luce naturale direttamente dal tetto.
Tutto è interconnesso e gestito da un unico software: dall’ingresso dei finocchi provenienti dai campi al carico dei prodotti finiti sui bilici .
La catena del freddo è controllata da sensori digitali che riducono i consumi energetici. I dati produttivi in entrata, quelli delle fasi di lavorazione fino all’uscita si scaricano sulle applicazioni informatiche del reparto amministrativo che controlla, in tempo reale, gli ordinativi, i calendari di semina e raccolta, gli stock di magazzino, fatturazioni e pagamenti. Siamo praticamente autosufficienti per la produzione di energia elettrica prodotta dai nostri impianti fotovoltaici e pronti a soddisfare le ricariche delle macchine, trattori, camion della logistica interna ed esterna.
Un aspetto che ci rende orgogliosi sono le dotazioni dei servizi destinati alla sicurezza e al benessere delle maestranze e dei collaboratori. La costruzione e messa in funzione di un asilo nido completeranno il welfare aziendale volto a favorire la conciliazione tra la vita privata e lavorativa.
Quello realizzato è un investimento importante sostenuto in parte con fondi del PSR, del Piano Operativo della OP ma, soprattutto, con le misure della cosiddetta agricoltura 4.0.
Il Fucino
L'azienda ha sede oggi nel Fucino dove, piegando gli elementi naturali, ha ricavato un fazzoletto di 13.000 ettari di ottima terra facendone, in 150 anni, un grande orto. Un orto capace di alimentare vasti mercati nazionali ed europei.
Il Fucino è una piana fertilissima, con alcune criticità su cui occorre intervenire: un impianto di irrigazione sull’intera pianura per un’agricoltura di qualità e per contenere i costi di produzione ed il consumo di acqua, la realizzazione di bacini di accumulo per evitare il prelievo dalle falde. Opere pubbliche in linea con la transizione ecologica: riduzione dell’utilizzo delle risorse idriche, riduzione dei costi energetici, riduzione degli imput alle coltivazioni, miglioramenti ambientali. Sul piano sociale abbiamo il problema della carenza di manodopera, anche quella qualificata.
Il sogno di una vita
“Con mio fratello Nicola abbiamo realizzato il sogno di una vita - afferma Luigi D’Apice - ma non ci fermiamo qui, il prossimo obiettivo è l’internazionalizzazione dell’Azienda e dell’Opoa che presiedo. Noi imprenditori agricoli lavoriamo per creare lavoro e per fornire il cibo ad un prezzo accessibile a tutti, lavoriamo per far crescere il benessere della nostra Marsica” Conclude D’Apice.
Fonte: Ufficio stampa Confagricoltura L'Aquila