Dal campo
L'acaro Eutetranychus allarma il settore agrumicolo
In Andalusia rischio alto a causa del clima mite e delle precipitazioni continue
A fine estate e a inizio autunno cominciano a manifestarsi i danni causati dall’acaro Eutetranychus sulla coltura degli agrumi; le parti della pianta più colpite sono foglie e frutti e la temperatura ideale per l’attività dell’acaro è compresa tra 28° e 31°, con un’umidità relativa molto elevata. Infatti, le temperature estreme e il caldo secco risultano sfavorevoli per lo sviluppo dell’insetto. Per questo a fine estate, quando le temperature si abbassano, il rischio di attacchi da parte di Eutetranychus aumentano.
Il rischio per gli agrumi risiede anche nella velocità di moltiplicazione di questo aracnide, che ha la capacità di aumentare la popolazione esponenzialmente in poco tempo e colonizzare in pochi giorni gran parte dell'albero. Inoltre, presenta un’elevata resistenza agli acaricidi più utilizzati e i produttori dovranno utilizzare principi attivi e modalità d’azione differenti.
I sintomi provocati da questo acaro sono molto simili a quelli prodotti dall'acaro rosso: argentatura delle foglie e dei frutti. A seconda dell'intensità dell'attacco e di altri fattori, come stress idrico e venti secchi, può causare una significativa caduta delle foglie. Il frutto, all'invaiatura, può assumere una tonalità opaca. In generale, per prendere qualsiasi decisione sul controllo chimico degli acari, è consigliabile quantificare preventivamente i livelli di fauna ausiliaria e utilizzare i formulati più compatibili.
Fonte foto d'apertura: Ferragut; Navia e Ochoa